Senza che se ne fosse più di tanto parlato, se non in qualche vago rumor, da Cupertino tirano fuori un potenziale nuovo best-seller. Un iPhone a meno di 500 euro
Il nome si rifa a quello di un grande successo di casa, le specifiche tecniche sono interessanti e c’è pure un tocco nostalgico che potrebbe strizzare l’occhio a una fascia precisa di potenziali acquirenti. Ma soprattutto, il nuovo iPhone SE è destinato a due tipi di clientela: le flotte aziendali, c’è da scommetterci, e i più giovani. Resta in ogni caso una mossa molto furba per Apple: un prodotto low-cost (almeno per i suoi standard) come questo permetterà all’azienda di generare ottimi volumi di vendita, ed è anche l’oggetto perfetto con cui aggredire il mercato in un frangente nel quale rallentano inevitabilmente i consumi a causa dell’emergenza che stiamo vivendo.
Com’è fatto il nuovo iPhone SE
Dall’aspetto sembra un iPhone 8, che poi non era troppo diverso da com’era ormai qualche anno fa già iPhone 6: scocca in alluminio, posteriore in vetro e davanti uno schermo da 4,7 pollici con due belle cornici nere sopra e sotto che ormai sono una rarità. Va da sé che quello che sta facendo Apple qui non è innovare nel design, quanto piuttosto fare leva su quella specifica categoria di utenti che vuole un lettore di impronte digitali al posto di FaceID (niente riconoscimento facciale, ma il caro vecchio tastone Home che tanto successo aveva riscosso in passato col TouchID), e che soprattutto vuole godere del tipo di esperienza che offre l’ecosistema Apple ma senza dover sborsare cifre parecchio più alte.
Soprattutto, Apple ha ripreso il concetto che aveva già sfruttato nel suo primo SE: in una scocca familiare ha inserito un processore molto potente, lo stesso A13 che equipaggia il recente iPhone 11, ha aggiunto soluzioni moderne come una doppia antenna Bluetooth per collegare due paia di cuffie contemporaneamente, sfrutta lo stesso sensore fotografico principale dell’iPhone 11, ha incorporato la predisposizione per l’e-SIM così da consentire di sfruttare il telefono con due numeri di telefono, c’è il WiFi6 e un motore di feedback aptico avanzato. Lo schermo non è un ultra-alta-definizione, ma supporta comunque True Tone e HDR10: quindi regola il punto di bianco in base alle condizioni della luce ambientale e permette di godersi film cromaticamente sgargianti.
La fotocamera posteriore, farà piacere soprattutto a chi punta a scattare foto con lo smartphone, dispone degli stessi algoritmi di ottimizzazione del ritratto dei fratelli maggiori e consente anche di girare video in risoluzione 4K. Il telefono è stato certificato IP67, quindi resiste all’acqua per 30 minuti e fino a 1 metro di profondità. Apple non fornisce indicazioni specifiche sulla capacità della batteria, ma parla di 13 ore di video e ricarica rapida 18W che riempie a metà l’energia di scorta in 30 minuti.
Il risultato è senz’altro interessante: parliamo di un prodotto moderno sotto il profilo della scheda tecnica, collaudato per quanto attiene il design (e pure per la gestione della manutenzione, che non guasta per assorbire i costi di sviluppo), e che si piazza in un segmento di mercato intermedio che assicura margini a Cupertino senza scoraggiare chi non vuole mettere a budget 1.000 euro per uno smartphone.
Quanto costa iPhone SE
In vendita da venerdì 17 alle ore 14, il nuovo iPhone SE costerà 499 euro nella versione 64GB, 549 euro in quella 128GB e infine 669 euro per 256GB. Tre colori disponibili, anche questi tre pezzi di storia: nero, bianco e rosso PRODUCT(RED). Chi compra il rosso sappia che donerà direttamente una percentuale del valore del prezzo di listino a un fondo destinato alla lotta al Covid19.
Per l’occasione Apple ha anche messo in piedi un’offerta a tasso zero in 24 mesi e prevede pure il ritiro dell’usato: nell’offerta può essere inclusa anche AppleCare+ (che copre anche alcuni danni accidentali), ed è anche questo un segno molto preciso del tipo di di prodotto che questo iPhone SE costituisce per l’offerta della Mela. È un prodotto adatto a generare volumi di vendita importanti, perfetto per questa fase di rallentamento dell’economia globale.