Sfruttare l’hardware contenuto in ogni smartphone per fornire dati preziosi ai sismologi e ai cittadini. Così da costruire un sistema d’allerta più tempestivo
Prevedere un terremoto resta un’impresa impossibile: ciò che è possibile è invece creare un sistema di allerta il più possibile tempestivo, che basandosi sui segnali iniziali di un movimento tellurico possa fornire ai cittadini dell’area interessata secondi o minuti preziosi per cercare di mettersi al riparo. Se poi l’allerta arriva direttamente sullo schermo dello smartphone, dispositivo che quasi tutti teniamo sempre a portata di mano e di sguardo, il sistema può farsi anche più efficace: per questo Google si è alleata con USGS (United States Geological Survey) e con lo stato della California per sfruttare gli smartphone Android in questo senso. E, in un futuro prossimo, lo stesso servizio potrebbe allargarsi ad altre aree geografiche.
Un sismografo incorporato
A Mountain View sono partiti da una semplice considerazione: esiste una vaga somiglianza tra la costruzione di un sismografo, uno strumento di misurazione scientifico, e l’accelerometro che è presente in praticamente ogni smartphone ed è indispensabile per tantissime funzionalità di un dispositivo che può variare l’orientamento della grafica dello schermo, o che sfrutta il movimento dell’utente come input. Partendo da questa somiglianza, tenuto conto dei limiti che comunque un accelerometro ha rispetto a uno strumento di misurazione vero, si può comunque raccogliere informazioni preziose per arricchire una base di dati da analizzare: è nato così l’Android Earthquake Alerts System.
Si parte dalla California per una ragione molto pratica: lo Stato ha installato una vasta rete di sismografi sul territorio, a causa della conformazione geologica della zona le possibilità che sia colpito da terremoti altamente distruttivi è elevata, dunque è indispensabile allestire un meccanismo di allerta per cercare di offrire un supporto pratico ai cittadini in caso di emergenza. Combinando le informazioni dei sismografi veri con quelle degli accelerometri degli smartphone si aumenta la quantità dei dati da analizzare, rendendo più precise e dettagliate le conclusioni a cui si può giungere: le informazioni raccolte servono a rendere sempre più tempestiva la rilevazione dell’inizio di un sisma, o per escludere falsi allarmi.
Come funziona
Per il momento il servizio di raccolta dati sugli smartphone equipaggiati da Android, che si attiva solo previo consenso del proprietario, non fornirà allerta tramite notifica ma si limiterà a raccogliere e immagazzinare dati in tutto il mondo per contribuire alla costruzione di un database utile alla ricerca scientifica. Tramite queste informazioni verrà anche arricchita la pagina dei risultati di ricerca di Google: se si cerca informazioni su un terremoto nelle vicinanze, tra i primi risultati ci sarà un’indicazione specifica per confermare o smentire la richiesta dell’utente.
Per ora, come detto, il servizio partirà dalla California: ma, promettono da Mountain View, nei prossimi anni la possibilità di sfruttare questi dati si allargherà ad altre nazioni interessate a questa tecnologia.