Si chiama Aerosense la nuova creatura imprenditoriale che punta sui droni. Nata dalla collaborazione tra Sony e ZMP fornirà alle aziende servizi di alta qualità. Tutto a partire dal 2016 e con un investimento di 100 milioni di yen.
Sony sta avviando una società, in partnership con ZMP, per produrre droni autonomi in grado di realizzare immagini e video cloud-based in altissima definizione. La nuova realtà, che si chiamerà Aerosense, fornirà una serie di servizi che ormai sono diventati di pubblico dominio e pubblica utilità: registrerà filmati e immagini a scopi professionali (soprattutto in zone impervie), svilupperà programmi di videosorveglianza e monitoraggio di interni ed esterni, aiuterà le grandi aziende “nelle misurazioni, nelle osservazioni e nelle ispezioni”.
Un incrocio di competenze
Il colosso giapponese, nato 69 anni fa grazie alla collaborazione tra un ingegnere, Masaru Ibuka, e un fisico, Akio Morita, metterà in campo la sua esperienza nell’uso di quei sensori che oggi stanno alla base delle fotocamere e di altri prodotti. ZMP, invece, nata nel 2001, è una delle massime esperte nipponiche di robotica, domotica e guida senza pilota. Non a caso il suo motto è “Robot of everything”.
L’unione di queste due forze, diverse ma complementari, porterà alla creazione di una nuova flotta di droni che mirano ad eccellere in tutto il mondo, diffondendosi nei cieli a partire dal 2016. Per avviare questo processo innovativo non si è badato certamente a spese: sono stati investiti 100 milioni di yen (circa 1 milione e 200mila euro) subito e altri 100 milioni sono stati stanziati come riserva in caso di necessità.
Un drone “non acquistabile” dai singoli utenti
Come ricordato da alcuni grandi giornali come il Guardian o il Wall Street Journal, questi droni non sono destinati ad essere acquistati e guidati da singoli utenti o piloti. Il loro uso è tutto nelle mani di questa nuova realtà imprenditoriale che, intenzionalmente, non metterà sul mercato un oggetto ma, come detto, solo una serie di servizi.
La vision delle due realtà
Sarà Sony Mobile a prendere in mano le redini del progetto. In questo momento, del resto, è la divisione interna più attiva del colosso giapponese. Quella che maggiormente si sta muovendo verso direzioni inesplorate ma redditizie. Soprattutto da quando al timone c’è un nuovo CEO, Hiroki Totoki, che nominato alla fine dello scorso anno ha subito imposto un’impronta molto personale (e innovativa) all’azienda.
Totoki, visti gli scarsi numeri di vendita degli smartphone, ha subito cercato nuove opportunità di business. Così ha individuato due macro-settori che potrebbero fare al caso della Sony: l’Internet of Things (IoT) e i droni. Una decisione che pare più che comprensibile se si considerano i profitti ricavati dalla vendita di fotocamere o di altri device governati da sensori ultramoderni.
«Nell’attuale congiuntura economica, fornire un’esperienza utente migliore significa superare ciò che è attualmente disponibile sul mercato. Dobbiamo ripensare il modo in cui i prodotti possono portare arricchimento nelle nostre vite con le possibilità comunicative che sono in grado di offrire».
Per ZMP è una possibilità per ampliare i propri orizzonti: «Fino ad oggi abbiamo concentrato i nostri sforzi su scenari terrestri, ora possiamo guardare oltre e dirigerci verso il cielo, sfruttando i nostri traguardi nell’ambito della robotica e della guida senza pilota».