Gli informatici e gli ingegneri dell’università di Washington hanno pensato a una tecnologia che consenta di sfruttare l’energia presente nell’ambiente come i segnali radio e la luce. Inoltre hanno cambiato la modalità di trasmissione della voce per abbattere i consumi
Un telefono che non ha bisogno di essere ricaricato: un sogno per tutti gli utilizzatori compulsivi di cellulare o una realtà? Stando all’ultima ricerca dell’università di Washington, presto il telefono senza batteria potrebbe essere tra le mani degli utenti. Anzi, c’è già un prototipo pronto a funzionare. Con soli 3,5 microwatt di energia riesce ad aggirare il problema della periodica ricarica che, nei casi più estremi, diventa una vera schiavitù.
Sfruttare l’energia dell’ambiente
La tecnologia che permette al cellulare di funzionare senza batteria sfrutta l’energia che si trova nell’ambiente, come i segnali radio e la luce del sole. È dotato di un minuscolo pannello solare. La struttura fisica del prototipo è fatta di materiali semplici e si presenta come una scheda elettrica. Ma ciò che rende questa innovazione sorprendente è la stazione che trasmette il segnale e che consente il funzionamento del cellulare con così poca energia. La sperimentazione dei ricercatori statunitensi ha permesso di verificare l’efficacia del sistema attraverso delle telefonate via skype. Lo studio non è comunque concluso e porterà a implementare altre funzioni come quella di un display che renda possibile lo streaming video.
Un nuovo modo di trasmettere la voce
La ricerca è stata firmata da quattro ricercatori dell’università di Washington, Vamsi Talla, Bryce Kellog, Shyamnath Gollakota e Joshua R. Smith ed è stata pubblicata il primo luglio. L’intuizione che ha portato alla realizzazione del prototipo sta nell’eliminazione del processo di trasformazione del segnale analogico – la voce delle persone – in segnale digitale, che è responsabile del maggiore consumo di energia. Il cellulare senza batteria è in grado di intercettare le vibrazioni che il suono produce e di interpretarle come cambiamenti nei segnali radio analogici. Una sorta di codifica degli schemi sonori che, di fatto, non consuma energia. Il procedimento vale sia per trasmettere che per ricevere e si può passare da una modalità a un’altra con un semplice bottone.