Le reti sono già pronte, anche se non sul lato commerciale. E i primi dispositivi sono arrivati, sebbene il grosso dell’offerta si scatenerà nel primo semestre 2019. Col ritardo di Apple, in arrivo solo l’anno dopo. Il punto della situazione
Come avevano annunciato in molti all’inizio dell’anno e anche in precedenza, i primi smartphone che supportano le reti 5G sono già arrivati. Anche se le reti 5G ancora non ci sono, ma solo in termini di offerta commerciale disponibile a tutti. Il grosso dei nuovi modelli arriverà dunque fra qualche mese: potranno agganciarsi alle reti basate sullo standard di comunicazione mobile ad alta velocità, sempre con un’altissima banda a disposizione e una bassissima latenza dunque ideale non solo per fare ancora più rapidamente ciò che facciamo già oggi (navigare, guardare serie in streaming, scaricare file) ma anche per dare concretezza a progetti ritenuti fantascientifici e che ruotano intorno al cosiddetto Internet delle Cose.
Dunque, per dirla in gergo, non solo “enhanced broadband” ma anche “massive IoT” e “critical IoT”. Tanto per fare un esempio, basti pensare che le nuove celle di rete 5G garantiranno velocità teoriche di picco pari a 20 Gbps in download e 10 Gbps in upload.
L’avanguardia
Uno dei primi a supportare lo standard è il Motorola Z3, svelato già lo scorso agosto, in particolare grazie a un elemento aggiuntivo (il “mod”) e solo negli Stati Uniti con la rete di Verizon. Alcuni presentati in questi giorni, è il caso del Mi Mix3 di Xiaomi o lo OnePlus 6T torneranno nella prima parte del 2019 con versioni aggiornate con il modem 5G integrato nei microprocessori di prossima generazione. In gran parte, a trainare la corsa di molti dei modelli di fascia alta sarà il nuovo top di gamma di Qualcomm, lo Snapdragon 8150, che potrebbe incorporale il model X50 (oltre a una serie di altre soluzioni per la connettività come il supporto al Bluetooth 5.1 o allo standard Wi-Fi 6).
Il grosso arriverà nel primo semestre 2019
Tutti i principali produttori lanceranno i propri modelli 5G nei primi mesi del 2019. Samsung potrebbe farlo fra qualche giorno alla sua Developer Conference di San Francisco, magari accoppiando la tecnologia al suo primo smartphone pieghevole che potrebbe chiamarsi Galaxy F. L’ultimo brivido è arrivato nel corso del fine settimana: le nuove immagini e grafiche delle pagine social del gruppo hanno ospitato un logo stilizzato della compagnia con una parte arrotolata o ripiegata su se stessa. Il nome in codice del modello attualmente in fase di test, e che per il momento sarebbe solo annunciato ma non proposto in commercio in attesa di un lancio mondiale asiatico, europeo e statunitense in concomitanza col Mobile World Congress di febbraio, sembra essere SM-F900U, equipaggiato con il firmware F900USQU0ARJ5. Una partnership con Google dovrebbe consentire una particolare personalizzazione dell’interfaccia Android per l’inedito formato, così come con piattaforme come Netflix. Il display Super Amoled sarà di4,58 pollici quando ripiegato e di 7,29 pollici quando squadernato. La produzione è già in corso e viaggia sulle 100mila unità al mese.
Stesso menu per Huawei, che alla pari del colosso sudcoreano sta lavorando da tempo a un suo “foldable phone”. Lo ha confermato lo stesso Ceo del gigante cinese, lo scoppiettante Richard Yu, assicurando appunto l’accoppiata 5G-pieghevole su un dispositivo che però non dovrebbe vedersi proprio a breve. Oppo, che d’altronde controlla anche OnePlus, ha da poco concluso con successo una dimostrazione in Australia collegando un R15 alla rete precommerciale 5G. Solo l’ultimo dei test, in ambiente di laboratorio, di quella tecnologia che consentirà lo sbarco della realtà virtuale e aumentata nelle nostre tasche utile per decine di scopi, dal gaming allo shopping, dalle videochiamate tridimensionali alla gestione efficiente di gadget e oggetti connessi. Perfino di automobili. Tutti questi annunceranno i loro 5G o le loro novità in termini di pieghevoli al Ces di Las Vegas di gennaio.
Lo stato dell’arte delle reti 5G
In fondo, la tecnologia 5G era stata pensata per un utilizzo industriale e non solo consumer. Per questo si assiste sempre più spesso a dimostrazioni, anche parecchio scenografiche, in campo automazione industriale, automotive, logistica e così via.
D’altronde, lo svela Ericsson che è il principale costruttore dell’infrastruttura insieme ai cinesi di Huawei, a Nokia e a Zte (che ha in programma per il 15 novembre un Forum al Centro di innovazione e ricerca di Zte Italia al Tecnopolo d’Abruzzo a L’Aquila), le reti 5G stanno fiorendo prima del previsto. Si era pensato al 2020 per i primi lanci commerciali ma dal momento che lo standard è stato già approvato dagli enti internazionali di standardizzazione (3GPP) e la tecnologia è di fatto già pronta mese dopo mese si assiste ai primi lanci commerciali e a sperimentazioni sempre più vicine alla realtà.
Gli smartphone 5G andranno dunque di pari passo con il lancio di offerte commerciali di questo genere. Per fare un punto, ad oggi la già citata Verizon ha lanciato il primo ottobre negli Stati Uniti la prima rete domestica commerciale al mondo. Lavora in modalità Fixed Wireless Access con cui la rete mobile entra in casa, in stile Wi-Max, in sostituzione o in parallelo alla fibra e grazie a specifici modem 5G. Segno che 5G mescolerà di nuovo le carte in tavole, stringendo ancora di più in un solo canale mobilità e rete fissa.
La tecnologia 5G, dunque, c’è e in alcuni Paesi già si è provveduto al rilascio delle frequenze adatte al 5G (vedi l’asta italiana, conclusasi oltre ogni aspettativa con 6,55 miliardi di incasso per lo Stato anche se in virtù delle curiose modalità di pagamento posticipato concesse agli operatori). I dispositivi sono attesi per il primo semestre 2019: i chip Lte, intanto, si fanno sempre più potenti e in grado di assicurare velocità di navigazione fino a 1Gbps. Ad oggi sono una cinquantina quelli che fanno parte del gruppone dei Gigabit (fra cui gli ultimi iPhone XS). Con il 5G si andrà ancora oltre.
Apple solo nel 2020
E sempre a proposito di Apple, le ultime indiscrezioni lasciano pensare che la Mela sarà l’ultima azienda a proporre un dispositivo 5G. Si parla infatti solo del 2020, quando le reti saranno già estremamente mature e molti smartphone saranno già in commercio. Secondo Fast Company, che cita una fonte al corrente del tema e dei piani di Cupertino, il primo iPhone 5G arriverà solo fra due anni. Il gruppo dovrebbe usare un chip Intel 8161 dedicato alla connettività superveloce, anche se rimangono alcuni dubbi sulla dissipazione del calore. Elementi strutturali e ingegneristici da risolvere. Se qualcosa andasse storto, MediaTek potrebbe fornire il piano B.