Mappe, video, app, sport, email e Petal Search. 5 miti da sfatare sui Huawei Mobile Services e AppGallery
AppGallery è in fermento: nelle ultime settimane sul marketplace di Huawei sono arrivate ogni genere di app, dalla cinematografica Chili a quelle di molte banche, segno che se non c’è ancora tutto quanto molto presto ci sarà. Nonostante tutto, però, la mia vita col P40 Pro a distanza di mesi è comunque migliorata: perché ora c’è l’app di Satispay nativa sulla piattaforma, perché nel frattempo gli aggiornamenti della EMUI hanno introdotto le funzioni di Petal Search e le procedure di aggiornamento delle app si sono fatte più semplici. E il telefono continua a funzionare molto bene. Ci sono però un paio di miti da sfatare, leggende metropolitane, che le domande che mi vengono poste da amici e conoscenti dimostrano essere ancora attuali: cosa si può, davvero, fare con uno smartphone dotato di Huawei Mobile Services?
Le mappe in viaggio
In molti mi chiedono “Come fai con le mappe di Google?”: le uso, semplicemente. Installare l’APK di Google Maps non è complicato, ma le mappe funzionano anche semplicemente in una finestra del browser di sistema. Funzionano i link condivisi a mezzo chat (se un vostro conoscente vi manda l’indirizzo su WhatsApp, nessun problema), ma ci sono pure delle alternative: le mappe HERE disponibili su AppGallery funzionano bene (hanno anche una “modalità fattorino”, gratuita fino a fine 2020 per supportare i lavoratori che devono muoversi nonostante la crisi Covid19), così come bene funziona Waze. Per gli spostamenti a piedi (e sui mezzi pubblici) c’è Moovit: non manca praticamente niente.
Ah, sì, ho detto WhatsApp: con Phone Clone ho semplicemente spostato tutto quello che avevo dal vecchio P30 al P40. Compreso WhatsApp, con tutte le chat e l’archivio delle foto e dei video. Funziona.
Film, serie e sport
Tra le novità dell’estate c’è stato il ritorno dello sport: ripartito il Motomondiale, la F1, il campionato di Serie A, e ora ripartirà pure la Champions League. Così, visto che al momento possiamo anche concederci qualche passeggiata in più, seguire le gare può essere un’attività che passa dallo schermo dello smartphone: per esempio si può seguire la MotoGP o il calcio su DAZN (altra app nativa su HMS), ma sul telefono ho installato anche SkyGo. Poi ovviamente c’è l’intrattenimento: Prime Video c’è sullo store di Amazon, Netflix e Disney+ funzionano bene, RaiPlay si scarica direttamente da AppGallery così come l’app di Chili. I fondamentali ci sono tutti: e, come nel caso di Maps, anche YouTube lo si usa comodamente via browser. Provare per credere.
Al lavoro!
Un’altra questione più volte oggetto di curiosità è: come fai con Gmail? Vi dirò di più, per lavoro utilizzo la piattaforma Gsuite (quella a pagamento di Google): la mia agenda, oltre alla mia posta, sono custoditi nei server di Mountain View, ma ciò nonostante ho potuto a continuare a lavorare senza che nessuno si accorgesse che avevo cambiato smartphone (anche perché, non andando in ufficio, nessuno l’ha visto). Per tagliare la testa al toro ho fatto esattamente ciò che avevo fatto su qualsiasi altro smartphone fino a oggi: ho scaricato Microsoft Outlook (in questo caso dallo store Amazon: chissà perché non c’è su AppGallery, visto che lì c’è già Office?) e ho configurato i miei account di posta semplicemente inserendo email e password. La posta e i calendari sono perfettamente sincronizzati, e continuo a ricevere troppe email per riuscire a stargli dietro. Ah, sì, ho anche Office di Microsoft: quindi posso consultare i documenti che mi arrivano a mezzo posta o chat.
Ah, altra questione spesso dibattuta in questo periodo: e le videocall? Zoom, l’app che ha fatto faville in questo lockdown, funziona, così come funzionano pure Teams e Meet (quest’ultima via browser).
App veloci: praticamente QuickApp
Una funzionalità poco pubblicizzata (ma efficace) della nuova EMUI sono le QuickApp: è una sorta di incapsulamento di una webapp all’interno di una sandbox a rapido accesso dalla home dello smartphone. In altre parole, senza troppi anglicismi, molte funzioni di servizi come quelli per ordinare cibo a domicilio sono completamente replicate sul sito Web: attraverso il browser si può comodamente ordinare un panino su Deliveroo o un mobiletto da Ikea, supplendo al 100% all’eventuale mancanza di una app nativa. Anzi, in alcuni casi pure se l’app non esiste affatto con una QuickApp si risolve tutto: un’idea che non è nuovissima sul piano tecnico (praticamente Facebook funziona così da sempre, anche scaricando l’app nativa, e anche Google offre qualcosa di simile), ma è efficace e funzionale.
Petal Search
AppGallery, Amazon AppStore, APKPure, APKMirror: per scaricare e tenere al passo lo smartphone (e nel frattempo ho acquistato anche un MatePad Pro: volevo un tablet) c’è solo l’imbarazzo della scelta. Recentemente, poi, Huawei ha aggiunto una nuova funzione all’interno della sua interfaccia EMUI: Petal Search. Che cos’è Petal Search è presto detto: all’interno del software dello smartphone c’è un sistema automatico che permette di cercare, scaricare, installare e aggiornare le app in totale comodità. Non è ancora la soluzione perfetta, ma ci si avvicina parecchio: così facendo non ho più la complicazione di dover cercare aggiornamenti in posti diversi, ho tutto all’interno della stessa pagina ed è tutto decisamente più comodo.
Si, può, fare
Com’è fatto e come va il P40 Pro l’abbiamo già raccontato su queste pagine. Da allora la situazione non è cambiata in modo particolare, resta uno degli smartphone migliori di questo 2020: ottima fotocamera, ottima autonomia, bel design. La piattaforma HMS sta facendo buoni passi avanti, non ancora rapidi quanto avremmo voluto ma comunque costanti: a oggi continuo a usare regolarmente il P40 e funziona praticamente tutto.