3 miliardi di dollari per cambiare il mondo. Mark e Priscilla Zuckerberg stanno mettendo in campo le uniche due risorse per arrivare a debellare le peggiori malattie oggi esistenti: i soldi (tanti) e le competenze (di tutti). Per regalare un futuro migliore a Max, loro figlia, e alle prossime generazioni.
«Investiremo 3 miliardi di dollari per curare e prevenire le malattie che affliggono questo mondo». L’annuncio era atteso. Mark Zuckerberg, mister Facebook, lo aveva più volte ribadito. Anche a Roma, qualche settimana fa. Lui e Priscilla Chan, sua moglie, avrebbero presto rivelato il loro piano per migliorare il pianeta e regalare un futuro migliore alla loro bambina, Max, nata lo scorso dicembre, e alle future generazioni.
Un piano ambizioso
Eppure le parole che colpiscono di più le ha pronunciate proprio Priscilla: «Mark e io, negli ultimi due anni abbiamo speso molto del nostro tempo per parlare con scienziati ed esperti, dai premi Nobel agli studenti universitari». Ascoltare, capire, soprattutto confrontarsi. Con tutti quelli che avevano un’idea, una proposta. Tante voci per costruire un piano capace di cambiare il nostro avvenire. «Il futuro che tutti vogliamo per i nostri figli è ancora possibile». Così hanno individuato una domanda a cui cercare di dare una risposta: «Possiamo curare tutte le malattie nel corso della vita di nostro figlio?»
Con una precisazione, importante: «Questo non significa che nessuno sarà più destinato ad ammalarsi. Quello che vogliamo è ridurre le probabilità che questo avvenga. Per i nostri figli, e i loro figli. Crediamo, infine, che dovremmo essere in grado di rilevare e trattare, o almeno gestire, la malattia come una condizione in divenire. Mark e io crediamo che questo sia possibile nel corso della vita dei nostri figli». È un piano ambizioso, forse troppo. Ma la coppia sta mettendo in campo le uniche due risorse che possono arrivare a conquistare questo traguardo: i soldi (tanti) e le competenze (di tutti).
Il primo passo: 600 milioni per biohub
La prima mossa è già stata delineata e annunciata: un investimento di 600 milioni di dollari in un progetto che si chiama Biohub. Si tratta di un centro di ricerca indipendente, che si trova a San Francisco, presso l’Università della California. Uno dei più importanti e innovativi laboratori degli Stati Uniti. Il centro perfetto, secondo Zuckerberg, per creare e sviluppare nuove misure nella lotta alle malattie. Sono stati chiamati alla guida del progetto la dottoressa Bargmann, neurologa con un passato alla Rockefeller University di New York, Joe DeRisi, professore alla UCSF School of Medicine, e Stephen Quake, biofisico e bioingegnere di Stanford.
Ampliare quello che Facebook sta già facendo
Zuckerberg, nell’illustrare il piano, ha ribadito quanto tutto ciò sia semplicemente un cambio di passo. Soprattutto rispetto a quello che l’azienda di Menlo Park sta già facendo: «La nostra società, attualmente, spende oltre 50 volte di più per chi è malato anziché trovare cure. Possiamo fare meglio di così». Prevenire è davvero meglio di curare. Per tutti. Basti ricordare che le malattie cardiache, le malattie neurologiche e il cancro rappresentano oggi le principali cause di morte per l’uomo. Un trend che deve necessariamente essere interrotto. Bisognerà investire tempo, risorse e talenti per ottenere, di volta in volta, significativi successi. Pazienza e dedizione.
Come debellare tutte le malattie
Mark e Priscilla hanno anche tentato di indicare quella che, secondo loro, sarebbe la via da seguire per riuscire in questa titanica impresa. Bisognerà investire, e tanto, nell’intelligenza artificiale. In questo modo si potrà comprendere meglio la complessità del cervello e si potranno studiare elementi come il genoma del cancro. Dovranno, poi, essere costruiti anche chip capaci di diagnosticare eventuali malattie infettive e sviluppare soluzioni per monitorare il sangue in maniera più efficace. Misure che possano garantire una migliore affidabilità sull’insorgenza di malattie gravi: «Questi sono gli strumenti che svilupperà la Chan Zuckerberg Initiative».
Il progetto ha già ricevuto il plauso e l’appoggio di tanti imprenditori americani. Come Bill Gates: «Grazie alla scienza possiamo realizzare un vaccino per l’HIV o la malaria. Abbiamo bisogno di più scienza. Abbiamo bisogno di più scienza di questo tipo».
La Chan Zuckerberg Initiative
«Come tutti i genitori vogliamo che tu cresca in un mondo migliore rispetto al nostro. Faremo la nostra parte e non solo perche’ ti amiamo, ma perche’ abbiamo una responsabilità morale di fronte a tutti i bambini della tua generazione”. Quando si diventa papà tutto cambia. E così è successo anche a Mark che, lo scorso dicembre, dopo la nascita di Max, si è impegnato a donare il 99% delle azioni di Facebook, all’epoca stimate intorno ai 45 miliardi di dollari. Tutto attraverso la creazione della Chan Zuckerberg Initiative. Insomma, una donazione che non arriverà in un’unica soluzione, ma progressivamente nel corso degli anni e che ha dei vantaggi anche dal punto di vista fiscale.
Mark e Priscilla hanno optato per una struttura molto diversa rispetto alle comuni fondazioni benefiche no-profit. Come quella fondata da Bill e Melinda Gates, per intenderci. I soldi derivanti dalla vendita delle azioni Facebook finiranno in un vera azienda. Una LLC (Limited Liability Company). La sua struttura permetterà un utilizzo più controllato, flessibile e creativo del capitale. E soprattutto potrebbe generare profitti da reinvestire sempre in opere di bene. Investire, certo, ma con oculatezza e decidendo in autonomia come e quando farlo. Per migliorare la vita di Max, dei suoi coetanei, di tutti noi.