Intervista a Christian Deilmann, co-founder dell’azienda tedesca. Che da startup ha puntato tutto sull’internazionalizzazione e un arrivo rapido sul mercato
La “scusa” per fare quattro chiacchiere su tado° con Christian Deilmann (che assieme a Johannes Schwarz e Valentin Sawadski l’ha fondata nel 2011) è l’annuncio che l’azienda tedesca ha venduto 1 milione di dispositivi per il controllo di caldaie e impianti di condizionamento domestici. Un risultato che è in un certo modo incoraggiante: significa che centinaia di migliaia di abitazioni in Europa, e non solo, si sono dotate di un sistema di controllo del riscaldamento e del raffreddamento allo stato dell’arte. Significa che c’è un sistema, basato su un’intelligenza digitale, che ottimizza i consumi e riduce gli sprechi: che quelle case stanno facendo la loro parte nel ridurre le emissioni. Ma procediamo con ordine.
Pensare in grande
La storia di tado° è esemplificativa di cosa significa fare startup in ambito hardware: tado° vende dispositivi, oggetti fisici che entrano nelle case dei suoi clienti e si connettono a una infrastruttura esistente – quella del riscaldamento o del raffreddamento – che è già presente e che non può essere sempre adattata per accogliere un nuovo sistema di controllo. Un sistema che in Europa è anche molto complesso, visto che risulta frammentato tra centinaia di marchi e protocolli di funzionamento: e di cui non si può fare semplicemente tabula rasa.
Christian Deilmann
Quello che ha fatto tado° è stato partire da un bisogno reale, degli stessi founder, e trasformarlo in una soluzione il più possibile universale: “Ci eravamo resi conto che il 30 per cento dell’energia utilizzata per il riscaldamento veniva dissipata per via del cattivo uso che ne viene fatto, perché i sistemi che la utilizzavano erano per così dire stupidi: portando i dati su temperatura e consumi online ci siamo resi conto che potevamo fare qualcosa di più” mi racconta Deilmann, durante una chiacchierata a distanza che collega la redazione di StartupItalia con il quartier generale di tado° a Monaco di Baviera.
L’obiettivo finale di tado°, spiega, è di collegare tutto quanto fa parte degli impianti di riscaldamento e climatizzazione a un bus comune, attraverso cui raccogliere dati: “Monitorare il funzionamento, lo stato di manutenzione, la pressione dell’impianto: tutte queste informazioni servono a creare una serie di servizi utili al cliente, ma anche a conoscere in anticipo quale può essere il malfunzionamento e tagliare del 50 per cento i costi della riparazione. Il tecnico ha bisogno di una sola uscita per intervenire, quando arriva sa già cosa deve fare”.
Il punto nodale della questione è che tado° pensa in grande: ha l’ambizione, e ci sta lavorando con successo, di semplificare la vita del consumatore occupandosi della complessità di device e protocolli presenti sul mercato, rendendosi universalmente compatibile senza complicazioni. In più, c’è sempre un occhio di riguardo per la sostenibilità: “In futuro – prosegue Deilmann – puntiamo a integrare i nostri dati nella griglia energetica, per rendere più flessibile la griglia stessa. Inoltre, il 79 per cento dell’energia consumata in una casa è destinata al riscaldamento: rendere più efficiente questo settore equivale a dire che tutti possiamo dare una spinta verso un cambiamento. L’obiettivo è rendere una casa confortevole, ma anche sostenibile”.
Senza confini
Un altro aspetto interessante del processo di crescita di tado° è stato l’approccio da subito internazionale che ha seguito la commercializzazione dei suoi dispositivi: “Abbiamo iniziato in Germania, ma ci siamo resi conto subito come strutturando il nostro canale di vendita ci fossero molte opportunità da cogliere: la presenza alle fiere ci ha fatto rendere conto che c’era una grande domanda da parte dei clienti del Regno Unito, quindi abbiamo deciso di espanderci rapidamente attraverso il canale e-commerce” ricorda il co-founder. Nel tempo il focus è rimasto l’Europa, ma è stata comunque costruita una bella fetta di clienti in giro per il mondo.
Ancora più interessante è stata la molla che ha accelerato l’arrivo sul mercato del dispositivo: “Quando abbiamo iniziato, pochi mesi dopo Nest ha lanciato il suo prodotto e la sua intenzione di sbarcare in Europa: ci siamo detti che non potevamo lasciarci scappare il nostro mercato, e ci siamo mossi il più in fretta possibile. Oggi i nostri mercati più robusti sono Germania, Regno Unito, Olanda e l’Italia: l’Italia è stato il secondo paese in cui abbiamo lanciato il nostro prodotto, ancora oggi è il nostro terzo mercato e devo dire che il vostro paese è sempre un early adopter per la tecnologia”.
Nel corso della sua storia, infine, tado° ha provato anche la strada del crowdfunding: “Lì siamo partiti da una considerazione di base: spesso chi ha il riscaldamento ha anche il climatizzatore, ma non eravamo sicuri di quale fosse il mercato più ricettivo per questo tipo di prodotti. Allora – continua Deilmann – abbiamo detto: siamo in Europa, abbiamo una mentalità europea, andiamo su Kickstarter che viene dagli USA ed esploriamo il mercato asiatico con una presentazione della campagna a Bangkok”. Il risultato è stato che più della metà delle vendite su Kickstarter è arrivato dagli USA, ma il cuore di tado° resta nel Vecchio Continente: in Italia ci sono collaborazioni tra gli altri con Ariston, IREN, Eon e i prodotti sono anche venduti e nei negozi Leroy Merlin e Mediaworld.