Troppa burocrazia, sommata all’incertezza della politica e dell’industria europee sul fronte delle auto elettriche. Sono diverse le ragioni per cui Svolt ha annunciato che non proseguirà con la realizzazione della sua Gigafactory in Germania, 150 km a sud di Berlino, dove aveva acquistato un vecchio stabilimento di produzione di pale eoliche. La riqualificazione, come si legge su Quattroruote, avrebbe dovuto permettere alla fabbrica di batterie di entrare in funzione entro il 2025, con una capacità iniziale di 16 GWh.
Svolt, sfumano i piani in Europa per le Gigafactory?
Svolt, società cinese che produce batterie, ha annunciato nel 2023 un ambizioso piano per costruire cinque Gigafactory nel vecchio continente. L’obiettivo era di raggiungere una capacità da 50 GWh entro il 2030, per alimentare 1 milione di auto elettriche ogni anno. Ma i ritardi non si registrano soltanto nell’impianto a sud di Berlino. A Überherrn, nell’estremo ovest della Germania, al confine con la Francia, i lavori per l’apertura di un’altra fabbrica del produttore cinese languono, con autorizzazioni e burocrazia che rallentano il via libera alla produzione.
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I piani della società cinese si sono dunque ridimensionati in Europa. Nelle intenzioni originarie dell’azienda asiatica c’era la volontà di stabilirsi nel nord e nell’est Europa (l’Italia non è mai stata presa seriamente in considerazione). L’Ungheria, in questo senso, sta attirando non pochi investimenti da parte di grandi società cinesi ed è tra i Paesi su cui c’è interesse.