Si parte dagli USA con un test promettente
Per il momento questa funzione è disponibile soltanto in America, riservata a un numero ristretto di utenti. Ma quanto annunciato da Booking, una delle più grandi piattaforme al mondo per prenotare hotel e in generale esperienze turistiche, suggerisce la direzione che il settore travel sta prendendo grazie a nuovi strumenti di intelligenza artificiale. L’hanno soprannominato trip planner e in buona sostanza consentirà alle persone di ottenere un itinerario di viaggio su misura, in base alle esigenze, partendo da una semplice richiesta in una barra di ricerca. Avete presente come funziona ChatGPT? Ecco, basta dare qualche indicazione sul dove si vuole andare, il limite di spesa, le città che si vogliono visitare e l’AI fa tutto il resto.
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Non abbiamo citato ChatGPT a caso. Booking ha infatti comunicato che questa novità si appoggia parzialmente alla tecnologia di OpenAI. Grazie alle API, sempre più aziende possono potenziare la propria offerta sfruttando AI così performanti. Da parte sua Booking ha spiegato che il machine learning proprietario farà la sua parte nel selezionare le strutture disponibili.
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Impieghi simili dell’intelligenza artificiale vanno a toccare e innovare la user experience e rappresentano un’evoluzione naturale di siti di viaggio. Dopo aver sconvolto i piani delle multinazionali di mezzo mondo, OpenAI si è affermata sullo scenario globale come un’azienda all’avanguardia in un settore di cui nessuno può disinteressarsi. In un’ottica di turismo più sostenibile l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare le destinazioni non soltanto a farsi notare dai turisti, ma anche a considerare i flussi, le esigenze dei residenti e le tematiche ambientali.