Nicole Ticea ha inventato un metodo innovativo per diagnosticare l’HIV abbattendo i costi di produzione (5 dollari). Nel 2015, oltre a vincere premi, ha fondato la sua azienda che ha già ottenuto un round di 100mila dollari.
Nicole Ticea (classe 1999) conquistò nel 2014 le luci della ribalta grazie alla sua scoperta: un test per l’HIV, molto simile a quelli che si usano per le gravidanze, a costi di produzione bassissimi. Il desiderio di Nicole era quello di combattere una piaga molto diffusa tra i giovani nordamericani: l’alto tasso di infezioni HIV non diagnosticate, soprattutto nei quartieri più poveri e socialmente complessi.
Qualche dato sul problema
Nel 2010 sono stati più di 12.000 i nuovi casi di contagio che, negli Stati Uniti, hanno riguardato giovani appartenenti alla fascia di età tra i 13 e i 24 anni (su un totale di poco inferiore ai 50.000). Nel 2013 la percentuale è leggermente scesa rimanendo stabile intorno ai 10.000 (fonte CDC). Alla fine del 2012, più in generale, si stimava che negli Stati Uniti vivessero oltre 62.000 malati di HIV sotto i 25 anni. Ma il numero che fa più impressione è, in realtà, una percentuale: il 50% di loro non era (e non è) a conoscenza della propria condizione. Non è cioè consapevole di trasmettere la malattia ad altre persone.
Come funziona il test
Il metodo di Nicole si basa su alcune tecniche particolari che hanno avuto successo nell’identificazione di altre infezioni virali ma che non erano ancora state applicate all’HIV. I test comuni, concentrati sull’esame del sangue e della saliva, si muovono alla ricerca di anticorpi specifici del virus. Il test di Nicole, invece, ricerca specificamente il virus stesso. E lo fa tramite l’amplificazione isotermica dell’acido nucleico. In questo modo viene eliminato quello che viene comunemente chiamato “window”, ovvero il periodo finestra nel quale l’infezione è già presente ma non rilevabile dai test tradizionali.
Il metodo di Nicole, molto meno lento e dispendioso, consente di avere una risposta in circa un’ora. È monouso, funziona senza elettricità e la sua produzione dovrebbe costare meno di cinque dollari. Ma soprattutto permette di farlo in maniera autonoma, privata. Una soluzione che porterebbe moltissimi giovani a non rinunciare alla possibilità di verificare se effettivamente hanno contratto la malattia a causa di vergogne e timori.
Il lavoro di ricerca è supportato dalla Simon Fraser University che ha aperto le porte dei suoi laboratori a Nicole. Il college le ha affiancato anche alcuni tutor in grado di aiutarla a superare le prime difficoltà pratiche allo sviluppo del test.
I premi vinti e il futuro di Nicole Ticea
Dopo un anno di lavoro la sperimentazione procede a grande ritmo. Sono molte le verifiche che il test deve superare per poter essere ritenuto valido e quindi riconosciuto ufficialmente. Intanto, Nicole ha fondato la sua società per iniziare a gestire anche la parte commerciale della sua invenzione. Una società che ha già ottenuto 100.000 dollari di sovvenzione per lo sviluppo della tecnologia.
Nel mese di maggio, inoltre, Nicole ha vinto un premio importante assegnato dalla Intel Foundation Scientific Awards. La giovane studentessa di Vancouver ha portato a casa un’ulteriore iniezione di denaro, stavolta 50.000 dollari, da riversare nel progetto. Il 2016 sarà l’anno decisivo per capire se questo metodo segnerà una pietra miliare nella storia della medicina o rimarrà semplicemente un bel tentativo: «Il mio obiettivo resta quello di vedere il mio test applicato, ogni singolo giorno, in tutti quei posti dove davvero può fare la differenza».