Sempre più persone ormai usano i social media, in particolare TikTok, per documentarsi su salute e medicina: quanto sono affidabili queste informazioni? Il caso del diabete
TikTok è la piattaforma di social media che oggi attira la maggiore attenzione da parte di chi si occupa di comunicazione. Merito del suo formidabile algoritmo in grado di identificare meglio di altri i gusti degli utenti. Merito anche della forma, quella del video breve, in grado di catturare più di ogni altro mezzo di comunicazione l’attenzione degli utenti. Esistono diverse esperienze di uso di social media e, in particolare di TikTok nel veicolare contenuti di salute. Attraverso i classici video, facendo uso o meno di musica o di coreografie, sono diverse le esperienze di istituzioni o di organizzazioni no-profit che fanno uso di questi sistemi.
La salute su TikTok: qualche esempio
Una di queste è l’America Heart Association, la principale società scientifica in ambito cardiovascolare negli Stati Uniti, che da diverso tempo ha aperto un canale su TikTok per comunicare e promuovere la salute, informare i cittadini dell’importanza di assumere stili di vita salutari per non incorrere in malattie croniche, proporre loro esercizi fisici o di stretching, suggerire comportamenti idonei a evitare di infettarsi e ammalarsi di covid-19, promuovere una sana e corretta alimentazione. E’ una delle esperienze più interessanti e seguite su TikTok, che sfrutta tutte le tecniche che hanno fatto la fortuna di TikTok. Le sfide, i duetti, la musica, il ballo sono tutti elementi caratterizzanti della comunicazione istituzionale.
Ma qual è la qualità delle informazioni veicolate attraverso TikTok? E’ la domanda che si sono posti alcuni ricercatori cinesi che hanno preso in esame i primi 250 video cinesi suggeriti da TikTok ricercando la parola “diabete”.
Salute su TikTok, quanto sono affidabili le informazioni? Il caso del diabete
Perché il diabete? Perché è una delle malattie più frequenti a livello mondiale. E poi perché esistono studi che dimostrano che i pazienti con diabete che utilizzano attivamente i social media per raccogliere informazioni tendono ad avere valori di emoglobina glicata (uno degli indicatori di gravità della malattia) più bassi grazie alla possibilità di acquisire conoscenze sulla salute, sulla gestione della malattia, sulla modifica della stili di vita e sulle potenzialità offerte dallo strumento di migliorare il proprio “empowerment” (cioè, la capacità e la volontà di agire attivamente nella gestione della propria salute).
Come valutare la qualità dell’informazione
Una volta individuati i 250 video (che sono diventati 199 dopo avere escluso quelli irrilevanti, quelli che contenevano messaggi pubblicitari diretti o indiretti e quelli privi di audio, necessario per poter valutare la qualità dell’informazione fornita), i ricercatori li hanno classificati per tipologia di fonte a cui appartenevano gli utenti che li avevano pubblicati, ed hanno estratto da TikTok le informazioni utili a misurare l’engagement prodotto da ogni video. Per valutarne la qualità, ciascuno dei 199 video è stato poi classificato da due revisori in base punteggio ottenuto dalla applicazione di uno strumento chiamato DISCERN, uno schema basato su 16 semplici domande che da molti anni è accettato e validato dalla comunità scientifica per misurare la qualità di una pagina web o di un video a carattere medico-sanitario.
I risultati (pubblicati di recente sul Journal of Medical Internet Research https://www.jmir.org/2021/9/e30409 ) sono stati interessanti. Intanto evidenziano che i singoli utenti hanno pubblicato la maggior parte dei video (n=156). La maggior parte di questi (n=138) era prodotta da operatori sanitari, seguiti da, utenti generici (n=12) e da comunicatori scientifici (n=6). I restanti 43 video erano stati caricati dalle agenzie di stampa (n=31) dalle organizzazioni non profit (n=7) e dalle organizzazioni a scopo di lucro (n=5).
In riferimento all’engagement, i video pubblicati dagli operatori sanitari sono risultati essere quelli con meno “like”, meno commenti e meno condivisioni, mentre tra i più visti, condivisi e commentati c’erano quelli prodotti dalle organizzazioni no profit e da quelle profit (con un rapporto di circa 1 a 10 rispetto alla prima categoria).
La qualità delle informazioni dei video differiva a seconda del tipo di fonte che li aveva pubblicati. I video pubblicati da organizzazioni senza scopo di lucro avevano la qualità più alta (con una qualità appena più bassa si collocavano gli operatori sanitari), mentre quelli delle organizzazioni a scopo di lucro e quelli degli utenti generici erano contraddistinti da una qualità più bassa. Questo risultato è coerente con quelli di studi precedenti, che suggeriscono che le piattaforme istituzionali o governative hanno maggiori probabilità di pubblicare informazioni di alta qualità rispetto a quelle delle organizzazioni a scopo di lucro e degli utenti generici, entrambe spesso fonte di disinformazione.
Sì, la salute passa (anche) da TikTok: i risultati
In sintesi, i professionisti della salute in Cina sembrano essere attivamente impegnati nella promozione della conoscenza del diabete tramite TikTok che fanno con una qualità e un’affidabilità piuttosto elevata. Anche le organizzazioni sanitarie senza scopo di lucro producono video che forniscono informazioni di qualità elevata qualità, tanto da identificarle tra le fonti più affidabili (insieme agli operatori sanitari), sul diabete presenti su TikTok, sebbene esse siano meno propense a usare questo canale.
Gli autori suggeriscono che le organizzazioni e le istituzioni sanitarie, gli ospedali e i centri di ricerca siano maggiormente presenti su TikTok e contribuiscano con materiale di qualità alla promozione della salute pubblica su questa piattaforma. Non era oggetto dello studio ma è altrettanto evidente che gli operatori sanitari devono fare ulteriori sforzi per massimizzare la loro presenza adottando tecniche di comunicazione più coinvolgenti. A questo proposito, una collaborazione tra operatori sanitari/organizzazioni no profit, esperti di comunicazione sui social media (e in particolare TikTok) ed esperti di nuove tecnologie potrebbe aiutare a raggiungere questi obiettivi.
Attenzione sempre alla fonte
Considerate le elevate variazioni nella qualità delle informazioni in funzione della fonte dalle quali provengono, i pazienti dovrebbero infine prestare attenzione quando usano TikTok per ottenere informazioni relative al diabete e valutare di volta in volta la fonte, così come fanno (o dovrebbero fare) quando accedono ai siti web.
Eugenio Santoro è responsabile del laboratorio di informatica medica, Dipartimento di Salute Pubblica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS ([email protected]; www.twitter.com/eugeniosantoro)