Elastico e a base d’acqua, contiene sensori, luci led e altri dispositivi elettronici. È in grado di aderire persino alla ceramica, al titanio, al vetro e all’alluminio: ecco l’innovativo cerotto creato dagli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology.
I ricercatori del MIT lo definiscono il “cerotto del futuro”. È realizzato in uno speciale idrogel – morbido, adesivo ed estremamente elastico– e ha dei sensori termici in grado di rilevare la temperatura corporea. Ma non solo: può anche essere integrato con sottili serbatoi di farmaci e piccole luci al led, per poter programmare un rilascio graduale, in alcune zone del corpo, a seconda delle necessità.
Cerotti che si illuminano
Se la temperatura dovesse subire dei cambiamenti, o se le riserve di medicinale dovessero esaurirsi, il cerotto s’illumina avvertendo che qualcosa sta mutando. È adatto anche a parti del corpo flessibili, come ginocchia e gomiti, aderendo perfettamente alla forma e mantenendo inalterate le proprie peculiarità e funzioni. Per crearlo, i ricercatori del MIT hanno sfruttato le caratteristiche del poliacrilammide, una macromolecola la cui catena polimerica contiene unità ripetitive di tipo diverso.
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Un idrogel innovativo dai molteplici utilizzi
Il progetto si è sviluppato a partire dal materiale del cerotto, un idrogel resistente e duraturo, formato da più del 90% di acqua. I cerotti comuni, infatti, sono molto più fragili, poco elastici e aderiscono debolmente alle superfici. Questo “super adesivo” è in grado di aderire persino alla ceramica, al titanio, al vetro e all’alluminio.
Xuanhe Zhao, professore associato del Robert N. Noyce Career Development al Department of Mechanical Engineering del MIT, ha invece le idee molto chiare sulle proprietà necessarie a un prodotto che possa rappresentare una rivoluzione nel campo medico.
I sistemi elettronici sono duri e asciutti, mentre il corpo umano è soffice e umido
«Se si vuole metterli in stretto contatto con il corpo umano per monitorare le condizioni di salute o somministrare medicinali» ha spiegato Zhao «È altamente consigliabile che siano morbidi ed elastici, in modo che riescano ad adattarsi. Questo è il motivo per cui li abbiamo inseriti nel nostro idrogel».
Le applicazioni future del materiale
Il futuro prospettato dal team del MIT prevede un uso di questo particolare idrogel non solo esterno, per curare ad esempio ustioni o ferite sotto forma di “cerotto smart”, ma anche interno al corpo umano. Xuanhe Zhao e la sua équipe stanno infatti studiando la possibilità di utilizzarlo come veicolo biodegradabile e a lunga durata per i sensori dei livelli di glucosio e per le sonde neurali.
L’idrogel funziona come una perfetta interfaccia tra il corpo umano e i componenti elettronici
Le sue particolari caratteristiche eviterebbero il cambio frequente dei sensori a causa della risposta del sistema immunitario, che li vede come intrusi da combattere, fenomeno comune ora con quelli convenzionali. Inoltre può essere realizzato in modo che replichi le proprietà meccaniche e funzionali proprie del cervello: e questo lo renderebbe perfetto per tutti i dispositivi neurali. Il “Band-Aid” del futuro è al momento ancora un prototipo, ma le premesse fanno ben sperare per un’invenzione che potrà migliorare, se non salvare, molte vite.
(Crediti foto copertina: Melanie Gonick/MIT)