Si può prenotare un tempo di osservazione sfruttando le strumentazioni messe a disposizione dai privati: reti di telescopi che servono da supporto per gli esperti e da passatempo per gli astrofili
I telescopi robotici non sono una novità in astronomia. Esistono da anni e sono nati per rispondere alle diverse esigenze dei diversi campi della ricerca astronomica. Si tratta di telescopi ottici, generalmente di piccole dimensioni (diciamo sotto il metro di diametro), in grado di operare in modo completamente autonomo senza bisogno di alcun intervento umano. Hanno un programma di osservazione prestabilito, ma, se ricevono un messaggio di allerta, generalmente via mail, decidono se la zona di cielo interessata è osservabile (non è troppo bassa sull’orizzonte, troppo vicina alla Luna ecc.) e, nel caso lo sia, la osservano con una sequenza di puntamenti predefinita in funzione dell’oggetto che si sta studiando. La ricerca della controparte di un lampo gamma, rivelato da un satellite pochi decine di secondi prima, per esempio, deve essere condotta con modalità diverse da quelle che si seguono nel caso si studi una supernova che si è appena accesa in qualche remota galassia.
Le reti di telescopi private
L’astrofisica dei fenomeni transienti è un campo in grande crescita e i telescopi per seguire il comportamento dei diversi oggetti non sono mai abbastanza. I fondi (pubblici) per gestire le reti di telescopi certamente non seguono la stessa curva di crescita (semmai diminuiscono). Per ovviare al problema è nato un nuovo modello di business astronomico in cui un’associazione (privata) costruisce e gestisce una rete di telescopi che sono utilizzabili da chiunque dietro un modico pagamento, anche a distanza.
Il Las Cumbres Observatory
Così funziona il Las Cumbres Observatory, una rete di 18 telescopi fondata da Wayne Rosing (fino al 2005 vice president of Engineering di Google, ma che ha sempre considerato l’astronomia il suo “altro” lavoro). Rosing ha investito 75 milioni di dollari nell’impresa, comprando due telescopi da 2 metri insieme alla ditta inglese che li aveva prodotti, ma che non si trovava in ottime acque. Alla fine, piuttosto che costruire telescopi da 2 metri, Rosing ha preferito stare sulle taglie più piccole, 1 metro e 40 centimetri. Visto che, per essere efficace, una rete di telescopi deve essere mondiale, Rosing ha piazzato telescopi in Cile, alle Hawaii, in Texas, alle Canarie, In Israele, in Sud Africa e in Australia, con una estensione pianificata in Tibet. Ha ottenuto ospitalità in siti astronomici già attrezzati in cambio di tempo di osservazione.
Dal quartier generale a Goleta in California LCO, riceve le richieste fatte da qualche migliaio di utilizzatori e le smista al telescopio più adatto per l’osservazione . I dati arrivano in 15 minuti. Tutto per 175 dollari all’ora dopo il pagamento di una tassa di ingresso di 3.000 dollari. La National Science Foundation negli Stati Uniti ha acquistato (presumibilmente con lo sconto) una fetta di tempo di osservazione per permettere ai suoi scienziati di mettere a punto le tecniche che saranno necessarie quando entreranno in funzione i telescopi come lo LSST che sforneranno migliaia di allerte astronomiche al giorno.
Le opportunità per gli appassionati
Mentre LCO nasce come ausilio degli astronomi professionisti, la rete Slooh si indirizza al vasto mondo degli astrofili, o dei semplici appassionati. Al momento, SLOOH offre due siti, uno in Cile e uno nelle Canarie. Entrambi sono equipaggiati con un telescopio da mezzo metro di diametro. Inoltre nelle Canarie sono disponibili anche altri telescopi per immagini a grande campo, per l’osservazione dei pianeti, oltre a un telescopio solare. SLOOH può essere utilizzato in tre modi diversi. Ci si può iscrivere per seguire in streaming gli eventi più interessanti. Per la notte del 12 agosto c’è in programma la copertura delle Perseidi (altrimenti note come le lacrime di San Lorenzo) e, il 21 agosto, la Great American Eclipse che attraverserà gli Stati Uniti nella tarda mattinata (ora locale) che per noi significa tardo pomeriggio. L’eclisse rappresenterà anche un test per la tenuta del sistema, visto che richiamerà molti curiosi. Questi spettacoli sono offerti gratuitamente.
Per 4,95 dollari al mese ci si può iscrivere al livello di apprendista, con la possibilità di chiedere 5 osservazioni al mese di oggetti scelti tra i 500 più noti. Le osservazioni vengono fatte nel giro di pochi minuti e sono immediatamente disponibili all’apprendista che li potrà vedere sullo schermo del suo computer, tablet o telefonino. Tra i 500 oggetti ci sono ovviamente i pianeti, ma anche tutte le nebulose più note. Ricordiamo che SLOOH offre anche un telescopio solare (ma non sarà questo telescopio a seguire l’eclissi del 21 agosto perché si trova alle Canarie).
L’astronomia in pantofole
Per 24,95 dollari al mese si può accedere al sistema come “astronomo” con una lista molto più ampia di oggetti da osservare e senza limitazione nel numero di osservazioni. Un’ottima offerta che magari potrebbe interessare anche qualche astronomo professionista che vuole seguire il comportamento di oggetti non molto deboli. Ovviamente sembrerebbe un’occasione irresistibile per chi ama osservare il cielo. Tuttavia, se conosco i miei amici astrofili, non credo che l’astronomia da poltrona faccia per loro. Uscire nella notte, trovare l’angolo buio, montare il telescopio e puntarlo sono parte integrante della loro passione. Per contro, sono sicura che l’iniziativa potrebbe risultare interessante per un pubblico di appassionati che non amano smanettare con il telescopio, aspettando che le nubi si aprano in una gelida notte d’inverno. In questo caso si apprezzano i vantaggi dell’astronomia in pantofole.