Trovare la divisa giusta, per un’atleta di beach volley, può essere difficile: soprattutto se ti alleni con il clima del Canada e devi giocarti l’Olimpiade in Brasile. Lululemon ha avviato un programma per creare il due pezzi perfetto
La tipica uniforme delle atlete di beach volley è poco più che un costume da bagno: una divisa due pezzi composta da un top sportivo e uno slip. Le atlete trascorrono la maggior parte del loro tempo sotto il sole, con il caldo alimentato dalle telecamere puntate: per questo motivo la loro divisa, seppur minuta, deve essere altamente performante. Deve assorbire il sudore e asciugare in fretta, deve essere abbastanza “coprente” in modo da permettere alle atlete di sentirsi a proprio agio durante ogni tipo di movimento, ma allo stesso tempo deve accompagnare e supportare il corpo durante la corsa, i salti o i tuffi nella sabbia. In più deve apparire “professionale”: insomma, non deve sembrare un qualsiasi costume da bagno. Non sono tanti i brand che si occupano di realizzare divise per le atlete di beach volley professioniste. Quest’anno, però, in vista delle Olimpiadi di Rio 2016 l’azienda Lululemon ha lavorato a stretto contatto con la squadra di beach volley canadese per disegnare e realizzare la divisa dei loro sogni.
Il Whitespace
L’azienda ha avviato il Lululemon’s Elite Athlete program con numerose atlete della nazionale canadese. Per prima cosa le ha portate al Whitespace, il centro di ricerca e sviluppo dell’azienda, che è stato lanciato un paio di anni fa vicino agli headquarters di Lululemon, a Vancouver. Al coordinamento del centro c’è il dottore Tom Waller che gestisce un gruppo di 40 scienziati, ingegneri e designer il cui lavoro consiste principalmente nel capire quali sono le sfide odierne del mondo dello sport e studiare le tecnologie per rispondere a quelle esigenze. Nel team ci sono anche degli esperti che lavorano con i polimeri che per creare fibre e materiali avanzati e studiati apposta per determinate attività.
Un laboratorio per atleti
Al Whitespace, ci sono “stazioni” dedicate a specifici sport: una sala per lo yoga e la danza, una piscina, un campo per la corsa e le biciclette. Gli atleti che vengono qui, dunque, trovano degli ambienti familiari, studiati apposta per allontanare l’idea di “laboratorio” e avvicinarsi a quella di “palestra”. Anche le atlete della nazionale canadese di beachvolley sono passate da qui. La loro prima visita è stata durante l’inverno: fuori faceva freddissimo ma nel laboratorio era stata riprodotta la temperatura tipica brasiliana, con attenzione all’intensità della luce e all’umidità.
Per un’atleta canadese, che si allena tutto l’anno con un clima canadese, abituarsi al caldo brasiliano è un’ulteriore sfida.
Il laboratorio è stato d’aiuto in questo. Nella stanza i corpi delle atlete erano continuamente monitorati per analizzare la risposta di muscoli, cervello e cuore. Tutto era finalizzato a capire che tipo di divisa sarebbe stata ideale. Lululemon ha analizzato questi dati raccolti per creare numerosi prototipi di divisa, che sono stati tutti testati sul campo di gioco.
Il bikini realizzato con il body scanner
Il materiale dei costumi è stato chiamato da Lululemon Aquelu: è in grado di proteggere dai raggi solari con un fattore di 50, è composta da una fibra resistere al cloro e al sale, che si allarga in quattro direzioni. Ogni top e ogni slip è stato realizzato seguendo la specifica fisionomia delle atlete, che sono state “fotografate” con un body scanner. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, le atlete avevano chiesto qualcosa che fosse “serio e professionale” e che non rimandasse a nulla che poteva essere inteso come “sexy” o tipicamente femminile: per questo sono stati scelti i colori rosso e nero, con un design semplice e senza fantasie. Una nota “personale” e intima l’azienda l’ha messa dentro queste divise: una scritta in oro pensata per ricordare alle atlete che stanno vivendo un’esperienza unica nella loro vita: “Goditi questo momento. E’ tuo”.