Le nuove frontiere della salute, anche mentale? Se ne è parlato alla sesta edizione di Frontiers Health a Milano. Monique Levy (Woebot Health) ha spiegato tutte le potenzialità del chatbot psicologo
Il lettino dello psicologo su cui sdraiarsi per molti potrebbe essere presto un lontano ricordo, perché l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando anche la psicoterapia. Parola di Monique Levy, Chief Commercial and Strategy Officer di Woebot Health, intervenuta a Milano a Frontiers Health, uno dei principali eventi a livello mondiale dedicato all’innovazione in ambito sanitario, farmaceutico e digitale.
Woebot, che cos’è il chatbot psicologo
Woebot è un’app che permette di simulare il divano di uno psicoterapeuta attraverso lo smartphone, una delle più conosciute tra le tante che si stanno diffondendo per curare la salute mentale. Al momento del bisogno questo personaggio dal design simpatico, amichevole e disarmante, appare sullo schermo, disponibile per la conversazione via chat e in soli tre-cinque giorni riesce a instaurare un legame con l’utente. “Il terapista digitale è sempre pronto a intervenire nel momento della crisi. Di fatto è come avere un alleato continuo, a differenza dello psicologo, con cui tradizionalmente si fissa un appuntamento a settimana e spesso l’incontro avviene quando l’emergenza è passata”, ha spiegato Monique Levy.
Quali sono i vantaggi del chatbot psicologo
“Ritrovarsi a scrivere i propri pensieri via messaggio aiuta anche a mettere a fuoco emozioni e sentimenti. Non solo: “Spesso le persone hanno una barriera mentale molto forte, difficile da scardinare. Per questo la terapia può richiedere molto tempo e capita spesso che, dopo il primo incontro, il percorso si fermi perché la persona non si sente pronta ad andare avanti. Il chatbot è invece percepito come un posto neutrale per cominciare la conversazione e muovere più facilmente i primi passi nel proprio mondo interiore”.
Quante persone sono favorevoli all’affective computing?
Come le persone stanno accogliendo la novità del cosiddetto “affective computing”, ovvero quel ramo specifico dell’A.I. che si propone di realizzare software in grado di riconoscere ed esprimere emozioni? Secondo una ricerca condotta nel 2021 da Woebot su oltre 1.200 americani, il 47% si è detto interessato a utilizzare un chatbot psicologo o un terapista basato sull’Intelligenza Artificiale. Percentuale che salirebbe al 73% se queste soluzioni fossero validate scientificamente su ampia scala.
Il futuro della psicoterapia
Per decenni l’alleanza di lavoro tra terapeuta e paziente è stata considerata una pietra angolare della guarigione. “Ma poiché la domanda di cure per la salute mentale aumenta e l’offerta di medici disponibili diventa sempre più ridotta, i pazienti stanno iniziando a rivolgersi a soluzioni hitech per chiedere aiuto. Le tecnologie relazionali in grado di replicare alcuni tratti unici delle relazioni umane stanno aiutando a ridurre il carico della malattia mentale su larga scala e a rendere la salute psicologica più accessibile a tutti”.
Frontiers Health – Giovedì 11 e venerdì 12 novembre si è svolta per la prima volta in Italia, a Milano, la sesta edizione internazionale di Frontiers Health. “Mai come oggi l’innovazione digitale sta svolgendo un ruolo fondamentale che andrà ben oltre la conclusione della pandemia”, ha dichiarato Roberto Ascione, Chairman di Frontiers Health. “Grazie all’ingegnosità dei ricercatori, alle startup e con il supporto del venture capital e del mondo aziendale, stiamo ridefinendo la prevenzione, le terapie e l’assistenza sanitaria alla luce della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale. Tutto ciò ci offrirà un futuro della salute più equo, accessibile e umanizzato grazie ad un più efficiente rapporto tra medici e pazienti entrambi supportati dalle tecnologie”.
Quattro i temi guida di questa edizione: terapie digitali (protezioni dei brevetti, sviluppi normativi, strategie di rimborso, protezione dei dati, sanità open-sourcing), trasformazione digitale (trasformazione R&S, tendenze dell’health insurance, consumerizzazione dell’assistenza sanitaria, modelli di assistenza on-demand, il concetto di “connected patient”), telemedicina (centralità del paziente, monitoraggio remoto, telemedicina e salute mentale, Big Data & AI), funding & scaling (strategie SPAC e IPO, investimenti / finanziamenti, M&A). Particolare attenzione, nell’edizione di quest’anno, è stata posta sul tema vaccini, sulla salute mentale, sull’assistenza remota e domiciliare, sull’uso della realtà virtuale nella pratica clinica, sui nuovi modelli organizzativi dei sistemi sanitari e sull’evoluzione del ruolo dei medici e dei pazienti.