Dalla collaborazione tra i due colossi dell’informatica arrivano nuove app medicali e un progetto che usa l’intelligenza artificiale per analizzare in tempo reale i dati dei pazienti.
Solo nel 2014 sono state lanciate 100.000 app per la salute all’interno di un mercato ancora piuttosto ristretto. Ma è senza dubbio una buona ragione per destare l’interesse di colossi come Apple e IBM. Secondo Statista, a marzo del 2015 le app di salute e fitness rappresentavano il 2,7% delle applicazioni presenti nell’Apple Store, mentre le app medicali vere e proprie hanno raggiunto il 2%. Poco, se pensiamo che il settore Gaming occupa il 21% del mercato. Ma alcuni fatti ci dicono che le cose cambieranno in fretta.
È notizia di qualche giorno fa che IBM e Apple hanno deciso di unire le forze nell’ambito della cosiddetta “mobile health” (m-health), partendo dalle esigenze degli infermieri, quelli che stanno più tempo vicino ai pazienti.
I servizi in questione sono 4 e sono rivolti agli operatori sanitari di base sia nella loro attività ospedaliera che domiciliare: infermieri che usano iPhone e iPad.
La prima è Hospital RN, che dà la possibilità di accedere alla cartella clinica di ogni paziente da mobile all’interno dell’ospedale. Permette inoltre di ricevere notifiche circa le richieste dei pazienti, lo stato delle loro analisi di laboratorio e le chiamate d’emergenza.
La seconda si chiama Hospital Lead ed è pensata per iPad. L’obiettivo è migliorare l’efficienza organizzativa fra il personale sanitario nella gestione dei pazienti.
Hospital Tech invece nasce per gestire al meglio la continuità terapeutica da un turno all’altro, cioè per agevolare e velocizzare il passaggio di consegne fra gli operatori.
L’ultimo dei nuovi servizi Apple-IBM si chiama invece Home RN aiuta a gestire l’attività fuori dall’ospedale, che occupa una buona parte della giornata lavorativa dell’operatore sanitario. Home RN permette all’infermiere di aggiungere foto, video e informazioni sulla salute dei pazienti tramite iPhone e di condividerle con i colleghi. Inoltre, il sistema individua le farmacie, i centri per le emergenze e i laboratori più vicini alle abitazioni dei pazienti in modo da velocizzare l’intervento nelle situazioni di emergenza.
Ma la collaborazione tra i due colossi dell’informatica non finisce qui. Sempre ad aprile IBM ha annunciato l’accordo con Apple nell’ambito di un’implementazione di Watson, il supercomputer di IBM, una delle punte di diamante dell’odierna Intelligenza Artificiale, in grado di rispondere a semplici domande poste nel linguaggio naturale. La collaborazione prende il nome di Watson Health e ha l’obiettivo di utilizzare le potenzialità del supercomputer per raccogliere le informazioni sanitarie provenienti dai dispositivi degli utenti per poi analizzarle. L’idea alla base di questo approccio è quella di raccogliere i dati anche per elaborare report da fornire a terzi, come ricercatori e compagnie assicurative.
“Information is the oil of the 21th century – afferma Peter Sondergaard, analyst di Gartner Research – and analytics is the combustion engine.”
Insomma, “Data is the new gold”, e il settore sanitario è oggi una miniera inestimabile di dati. A quanto pare Apple e IBM sembrano averlo compreso bene.
@CristinaDaRold