I consumatori amano le piattaforme. Le star, forse, un pò meno
La storia dello scontro legale tra Scarlett Johansson, ovvero la Black Widow degli Avengers a cui la Marvel (di proprietà di Disney) ha appena dedicato una film disponibile su Disney+, potrebbe partire dall’ottobre scorso. Meno di un anno fa l’amministratore delegato della multinazionale dell’intrattenimento, Bob Chapek, ha mostrato le carte, dando un messaggio chiaro ai consumatori e alle sale cinematografiche. D’ora in avanti, questo il riassunto, l’azienda avrebbe puntato sullo streaming come obiettivo primario. La transizione storica non è stata diretta conseguenza dell’emergenza coronavirus che ha chiuso cinema e teatri per mesi. «Direi piuttosto che la pandemia ha accelerato il ritmo con cui abbiamo eseguito questa transizione, che sarebbe avvenuta comunque», ha specificato l’ad. A poche settimane dal lancio di Black Widow nella galleria di Disney+, Scarlett Johansson ha però protestato e depositato una causa contro Disney dal momento che il film è andato in streaming lo stesso giorno di uscita nelle sale.
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Scarlett Johansson, causa per danni
Questa circostanza, secondo l’accusa dell’attrice, le è costata una consistente perdita in termini di entrate derivanti dal botteghino. Ecco perché i danni richiesti ammontano a 50 milioni di dollari. Come si legge su IGN, Scarlett Johansson ha evidenziato quanto nel contratto firmato con gli studios (nel 2017) le fosse stato garantito un periodo di esclusiva di Black Widow nei cinema. Soltanto dopo alcuni mesi la pellicola sarebbe sbarcata su Disney+. Su questo aspetto, tuttavia, non sembra esserci molta chiarezza.
Se un tempo le metriche per stabilire il successo di un film erano i biglietti staccati nei cinema, con l’esplosione dello streaming è il numero degli abbonati il dato che stabilisce se un blockbuster ha portato a una crescita delle subscription. Ci si potrebbe però chiedere se i due KPI possano essere davvero paragonati: nelle sale si paga per vedere un film alla volta, mentre su Netflix e Disney+ l’abbonamento dà accesso a molti più contenuti a un prezzo pressoché uguale (se non più basso). Come si fa a stabilire quanto un contenuto ha attratto nuovi abbonati su una piattaforma? Per farlo esistono algoritmi in grado di produrre dati affidabili.
Come si legge sul Wall Street Journal, lo streaming ha reso star, attori e attrici meno potenti e influenti al tavolo delle negoziazioni. Non sappiamo come finirà la causa di Scarlett Johansson contro Disney, ma gli osservatori suggeriscono che potrebbe fare scuola, dando il via a un movimento che da Hollywood si scontrerà contro lo streaming. Secondo i calcoli dell’attrice – riportati da Vulture – il film Black Widow avrebbe dovuto portarle in tasca 70 milioni di dollari. Impossibile prevedere se la questione verrà risolta in via extragiudiziale o meno: quel che interessa è notare quanto la transizione massiccia verso lo streaming non scontenti tanto i consumatori, quanto le star.