Non ci sono solo gli smartphone: anche i laptop di casa sono rinnovati. E la sorpresa è il Galaxy Book3 Ultra
C’è il rischio di ripetersi, ma non c’è davvero ancora molto che si possa dire o fare in più per quanto riguarda uno smartphone: da ormai un paio d’anni, i modelli ammiraglia di tutti i marchi più blasonati hanno raggiunto una qualità complessiva e una capacità di svolgere molteplici compiti che li rende dispositivi realmente tuttofare. Samsung lo sa bene, visto che i suoi Galaxy S sono senz’altro tra i prodotti più raffinati sul mercato: per questo ha iniziato a curare i dettagli fino allo spasimo, come dimostra la nuova linea S23 lanciata oggi. Che ha nel modello Ultra lo smartphone senza compromessi, e che vira verso il minimalismo e la qualità assoluta con S23 e S23+.
Un Galaxy maturo
Sembra veramente passata un vita da quando il salto generazionale era evidente a partire dal design, passando dall’interfaccia e finendo sulle specifiche tecniche che di anno in anno facevano passi in avanti incredibili. Oggi non è più così, per molte ragioni: una su tutte, il formato fisico di questi “candybar” (gli smartphone tutto schermo e dalla forma rettangolare) si è ormai stabilizzato. Più grandi di così sarebbe difficile farli senza rischiare di non farli più entrare in borsa o in tasca, più piccoli si rischierebbe di mettere in crisi il rapporto tra peso, potenza della batteria e richieste energetiche per arrivare a chiudere una giornata lontano dalla presa.
Di fatto, guardando i nuovi S23 si trae l’impressione che Samsung abbia scovato il punto di equilibrio perfetto: non c’è la mole dei pieghevoli, pur pregevoli nella fattura ma più delicati, gli schermi si vanno facendo sempre più ampi rosicchiando anno dopo anno sempre più lo spessore delle cornici (e montano pure il Gorilla Glass Victus 2 a protezione). Il rapporto di forma tra altezza e larghezza degli schermi a sua volta si è fatto abbastanza standard, e i bordi quest’anno sono persino più smussati per amplificare la sensazione piacevole di impugnare questi device. L’unica eccezione alle linee essenziali è la curvatura laterale dello schermo dell’Ultra: che però è decisamente meno accentuata di quanto non avessimo visto in passato, segno che il ritorno agli schermi piatti pare ormai una scelta confermata.
Il design, come detto, è all’insegna del minimalismo: zero concessioni a cornici e rialzi, l’unica sporgenza di fatto è costituita dalle lenti delle diverse fotocamere sul posteriore. Si tratta di un fattore inevitabile per garantire che le geometrie delle lenti montate facciano il loro lavoro, pare difficile tornare a un posteriore piatto se non rendendo più spesso il terminale nel suo complesso – una scelta difficile da far digerire ai consumatori. Ciò detto, l’unione delle tinte pastello di quest’anno (verde, rosa e bianco i colori, oltre al nero d’ordinanza) con le finiture tono su tono e prive di qualsiasi imperfezione di tutti i modelli presentati, fa sì che nel complesso i Galaxy S23 risultino davvero impressionanti nel primo impatto dal vivo.
Anche l’interfaccia OneUI di Samsung, giunta alla versione 5.1, ormai fa della cifra essenziale il suo marchio di fabbrica: sono lontani i tempi del “troppo”, soprattutto oggi si lavora sulla pulizia, sulla personalizzazione e se possibile sulla leggerezza del software. In più, ma ci torniamo, Samsung è tra i pochi marchi che può davvero mettere in pista un ecosistema vasto e completo di dispositivi elettronici: smartphone, tablet, PC, elettrodomestici, TV, tutto deve poter dialogare all’interno di un ecosistema coeso ed è senz’altro evidente che per Samsung ciò stia diventando sempre più la priorità.
Una fotocamera “Ultra”
Se non siete in cerca solo di un telefono “bello”, sappiate che anche il cuore dei Galaxy S23 è da primo della classe: Qualcomm Snapdragon 8 gen 2, di fatto un processore che potrebbe tranquillamente stare in un PC per quanto è potente, consuma ancora meno del suo predecessore e unito alla batteria maggiorata montata da S23 e S23+ (rispettivamente 3.900 e 4.700mAh) dovrebbe offrire quel pizzico di autonomia in più che non guasta. Altrettanto interessante è lo schermo montato, che migliora ancora di più se possibile la copertura colore e il contrasto già ottimo a cui ci avevano abituato gli AMOLED: il refresh è dinamico su tutti i modelli, ma solo il display dell’Ultra varia da 1 a 120Hz (gli altri due vanno da 48 a 120Hz), e quest’anno Samsung ci ha tenuto a rimarcare il lavoro svolto sul software che governa il pannello e che si prende cura di rendere al meglio i colori e il contrasto in ogni condizione di luce. Indispensabile per leggere il display in piena luce, o per non affaticare gli occhi al buio.
Per i modelli S23 e S23+, Samsung ha deciso che 8GB di RAM fossero più che sufficienti: sullo storage invece ha deciso di osare, visto che da noi in Italia il taglio minimo dovrebbe essere di ben 256GB (solo l’S23 c’è anche da 128: ma vedremo che conviene optare per più spazio, nonostante tutto). Una decisione interessante e razionale: uno smartphone ci accompagna almeno un paio d’anni tra un acquisto e il successivo, questi camera-phone montano sensori sempre più prestanti nel settore fotografico e ci spingono a scattare tanto, poi ci sono tanti file che archiviamo (video, documenti, musica ecc) e trovarsi alle strette è ormai all’ordine del giorno. Dunque a Seoul hanno deciso, giustamente, che abbiamo bisogno di più memoria.
Infine le fotocamere. Su tutti cambia il sensore per i selfie, ora da 12 megapixel, ma la vera novità è il colossale 200 megapixel montato da S23 Ultra dietro la lente della fotocamera principale: con un sistema di stabilizzazione capace di compensare 3 gradi in ogni direzione per riprese sempre più stabili, con un meccanismo di pixel-binning che combina 16 pixel per formare un singolo super-pixel, con algoritmi avanzati per l’elaborazione dell’immagine che sempre di più sono capaci di emulare con precisione lo sfocato di una lente di una macchina fotografica, o ridurre il rumore negli scatti notturni come se il sensore montato fosse decisamente più grande, ecco che l’era della fotografia digitale a mezzo smartphone ormai raggiunge la piena maturità. E se non volete l’Ultra, che pure dalla sua ha la S-Pen che può essere comoda per prendere appunti, sappiate che le fotocamere da 50-12-10 megapixel degli altri Galaxy S23 non sono affatto male.
Quanto costa e quando arriva Galaxy S23
Dicevamo prima che conviene sempre puntare al taglio di memoria superiore: Samsung per il lancio della linea Galaxy S23 ha deciso di continuare sulla scia di quanto fatto per i Galaxy Z, rinunciando a bundle di qualsiasi tipo e offrendo invece uno sconto secco a chi prenota subito il terminale. Per un S23 da 256GB prenotato entro il 16 febbraio è previsto un cashback di 60 euro, esattamente la differenza tra il prezzo di 979 euro del modello base e del più capiente 8+256GB da 1.039 euro. Lo stesso vale per l’S23+: 1.229 euro il modello da 256GB, ma con un rimborso di 120 euro diventa più invitante la variante 8+512GB a 1.349. Infine, S23 Ultra parte da 1.479 euro nel modello 8+256GB, passa a 1.659 euro per 12+512GB (ma con 180 euro di cashback) e a 1.889 euro (con 240 euro di rimborso) per 12+1TB. Infine, fino al 31 marzo il sito Samsung offrirà anche la supervalutazione dell’usato.
Non di solo smartphone vive l’uomo
Il concetto di ecosistema, come accennato sopra, è ormai il pallino di Samsung: anche per questo, sfruttando a fondo le ultime novità di Android e Windows, l’azienda coreana promuove e sottolinea la interconnessione e l’interoperabilità tra i suoi smartphone e la nuova linea Galaxy Book3. Il modello Pro, quest’anno da 14 e 16 pollici, è rinnovato in molti particolari (come l’adozione dei processori Intel Core di 13sima generazione) e lo stesso vale per il Galaxy Book3 Pro 360 (che comprende lo stilo, essendo di fatto un convertibile). Anche in questo caso, come per gli smartphone, ci sono linee pulite ed essenziali: l’adozione della piattaforma Intel garantisce anche l’adozione di Thunderbolt 4 e molti altri piccoli e grandi vantaggi (ad esempio sono tutti laptop certificati EVO), e molto belli sono anche gli schermi AMOLED con risoluzione 3K e refresh 120Hz che montano i dispositivi.
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Ma il vero asso nella manica è il nuovo modello Galaxy Book3 Ultra: lo stesso principio del Galaxy S23 Ultra applicato ad un laptop, una dotazione hardware importante che arriva a comprendere processori Intel Core-i9 e schede grafiche Nvidia RTX-4050 o addirittura 4070, finiture impeccabili e un peso di appena 1,79kg a fronte della diagonale da 16 pollici, che per un PC di questa portata sul piano velocistico sembrano davvero un risultato rimarchevole. Da sottolineare anche come il processore montato sia di classe H, con un TDP di 45W, ma ciò nonostante il laptop Samsung resta fedele a PD3.0 da 100W su USB-C, grazie a un alimentatore compatto: da capire fin dove possa spingersi questo prodotto, che l’azienda immagina destinato alla nicchia dei creator (nonostante le porte I/O non siano tantissime: forse una Ethernet, un lettore di schede SD e non micro-SD, o un altro paio di USB ci sarebbero state bene).
Va detto che i prezzi di tutti i Galaxy Book3 non sono esattamente popolari: Samsung d’altra parte punta sui materiali e su una buona costruzione, affacciandosi in un contesto decisamente maturo in cui a fare la differenza può e deve essere l’ecosistema. Così ad esempio se si possiedono smartphone e laptop Samsung si possono trasferire in maniera automatica e wireless le foto (anche RAW) scattate dal telefono e in tempo reale, così come un tablet Galaxy recente può diventare il secondo display sempre senza fili e con pochi clic del mouse. Forse il messaggio da portarsi a casa da questa ridda d’annunci è proprio questo: Samsung ha una visione precisa di dove vuole condurci, sta lavorando generazione dopo generazione a perfezionare l’integrazione tra tutti i suoi dispositivi di ogni tipo, e in alcuni casi ha tra le mani decisamente quanto di meglio ci sia sul mercato. E se ancora tutto questo non basta a convincerci, ci riproverà ancora tra 6 mesi e poi di nuovo il prossimo anno: continuando a rinnovare, innovare e tentare di offrire sempre un motivo in più per scegliere i suoi prodotti.