Il nuovo avvocato di Sam Bankman Fried, Marc Mukasey (già legale dell’ex presidente USA Trump), ha chiesto per il proprio assistito una sentenza clemente, che non vada oltre i sei anni e mezzo di prigione. Stiamo parlando dell’ex Ceo di FTX, exchange finito al centro di una delle più grandi truffe crypto degli ultimi anni.
Perché Sam Bankman Fried è in prigione?
Ritenuto colpevole da una giuria di tutti i capi di imputazione (tra cui frode e associazione a delinquere) alla fine del 2023, l’ex stella del panorama fintech americano e globale rischia fino a 115 anni di carcere. Ovvero, l’ergastolo.
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Alcuni mesi fa è stato ritenuto colpevole di aver rubato 8 miliardi di dollari alle persone che avevano depositato i propri soldi sulla piattaforma di FTX, un’azienda finita in bancarotta. La sentenza dovrebbe arrivare a fine marzo, ma il legale di Sam Bankman Fried ha richiesto al giudice che gli anni di carcere vengano ridotti, e di molto.
Cosa rischia?
Come si legge su Reuters la strategia della difesa di Fried poggerebbe sul fatto che la maggior parte degli investitori avrebbero riottenuto buona parte delle somme perse. Come si legge sul New York Times, è probabile che la sentenza, prevista per le prossime settimane, sia esemplare, con una condanna all’ergastolo per il 31enne, al momento detenuto in un penitenziario a Brooklyn.
Da quando è crollato l’impero di FTX, era la fine del 2022, Sam Bankman Fried si è sempre dichiarato dispiaciuto per il dolore che ha provocato e non colpevole. Da tempo la crisi di FTX è stata definita una delle truffe più eclatanti degli ultimi anni. Nei giorni scorsi su X è circolata la foto dell’ex Ceo nel penitenziario, immagine subito divorata dal web per produrre meme.