L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato, all’unanimità, la prima risoluzione globale sull’intelligenza artificiale che incoraggia i paesi a salvaguardare i diritti umani, proteggere i dati personali e monitorare i rischi derivanti dai modelli di AI. La risoluzione non vincolante, proposta dagli Stati Uniti e da più di 120 nazioni, punta anche a rafforzare le politiche sulla privacy. Scopriamo, più nel dettaglio, quali sono gli elementi che la caratterizzano.
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La risoluzione globale sull’AI
«Oggi, tutti i 193 membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno parlato con una sola voce e, insieme, hanno scelto di governare l’intelligenza artificiale piuttosto che lasciarsi governare da essa», ha affermato l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield. Con queste parole ha annunciato l’adozione della risoluzione, l’ultima di una serie di iniziative che hanno spinto i governi di tutto il mondo a modellare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, nel timore che possa essere utilizzata a scopi negativi e arrecare danni piuttosto che vantaggi e che sono esplicitati nella stessa risoluzione: «La progettazione, lo sviluppo, l’implementazione e l’uso improprio o dannoso di sistemi di intelligenza artificiale… comportano rischi che potrebbero… minare la protezione, la promozione e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali». Il regolamento arriva dopo un lungo iter iniziato a novembre, con la presentazione da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, oltre che a oltre 12 Paesi, del primo accordo internazionale per creare sistemi di intelligenza artificiale “sicuri fin dalla progettazione”.
Europa in vantaggio
In tema di regolamentazioni sull’intelligenza artificiale, l’Europa è in vantaggio rispetto agli Stati Uniti, con i legislatori dell’UE che con l’AI Act sono riusciti a legiferare la materia ancora prima degli USA. Nel frattempo, la Casa Bianca ha cercato di ridurre i rischi dell’intelligenza artificiale per consumatori, lavoratori e minoranze, rafforzando al contempo la sicurezza nazionale con un nuovo ordine esecutivo in ottobre. Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha affermato che ci sono voluti quasi quattro mesi per negoziare la risoluzione, ma che questa ha fornito al mondo: «una serie di principi di base per guidare i prossimi passi nello sviluppo e nell’uso dell’intelligenza artificiale».