A pochi giorni dal funerale di Alexei Navalny, il più celebre e autorevole oppositore di Putin morto il 16 febbraio scorso in un carcere all’interno del Circolo Polare Artico, è la vedova Yulia Navalnaya a raccoglierne l’eredità politica e a utilizzare i social media per diffondere il proprio messaggio politico. Dal 15 al 17 marzo sono in programma le “elezioni” in Russia, da molti giudicate una farsa dal momento che il presidente Putin non ha alcuno sfidante. Nelle scorse ore Yulia Navalnaya ha pubblicato un video su YouTube nel quale promuove un’iniziativa pacifica per protestare contro il regime: si chiama Mezzogiorno contro Putin.
Che cosa significa Mezzogiorno contro Putin?
Mezzogiorno contro Putin è un’iniziativa di cui si è sentito parlare nelle ultime settimane. In un Paese dove chi si oppone al regime corre non pochi rischi, l’invito di Yulia Navalnaya è quello di recarsi semplicemente alle urne, in qualsiasi seggio russo, alle 12 in punto di domenica 17 marzo. Non è facile fare stime dell’affluenza a questa manifestazione silenziosa durante il voto di settimana prossima, ma le immagini dei funerali di Navalny a Mosca il primo marzo rappresentano comunque un timido segnale.
A Mosca, fuori dalla chiesa in cui si è tenuto il funerale di Navalny, migliaia di persone hanno scelto coraggiosamente di partecipare a un momento di lutto collettivo. Non è improbabile che il regime abbia deciso di identificare i manifestanti. Ma il Mezzogiorno contro Putin rappresenta una sfida più complessa da vincere per l’autocrazia di Mosca.
Leggi anche: Il fenomeno social di Tucker Carlson, il giornalista USA che intervista Putin
L’obiettivo di Mezzogiorno contro Putin è «far vedere che esistiamo e che siamo tanti», come ha detto la vedova di Navalny. Yulia Navalnaya non ha dato altre indicazioni sul come protestare, nè ha suggerito di scrivere qualcosa sulla scheda. La finalità della protesta è quella di contarsi e, alla fine, di confrontare l’affluenza delle 12 del 17 marzo con quella delle precedenti elezioni.