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Scopriamo le potenzialità dell’Innovation Park & Startup Accelerator. Ne abbiamo parlato anche al SIOS21
Cresciuto all’interno dell’ecosistema di competenze del Politecnico di Milano, PoliHub è l’Innovation Park & Startup Accelerator gestito dalla Fondazione dell’Ateneo che ha l’obiettivo di favorire la crescita delle nuove startup del settore deep tech. Enrico Deluchi, CEO di PoliHub, è stato tra gli ospiti del SIOS21 Winter Edition, in collaborazione con Università Bocconi, lo scorso 13 dicembre. «Ospitiamo soprattutto progetti deep tech – ha spiegato dal main stage -. Nascono da ricercatori, scienziati e inventori e si basano su una proprietà intellettuale originale. Sono iniziative, che spaziano dalla fotonica al life science, dall’aerospace al green tech, solo per citare alcuni ambiti, che affrontano rischi tecnologici e di mercato. Ma rappresentano innovazioni che possono cambiare la vita delle persone. E questi inventori pensano più al progresso che al profitto».
Tra le tante iniziative che segnaliamo, in cui PoliHub è coinvolto, c’è Tech4Planet, il secondo Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico, finanziato dal Fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital con un investimento complessivo di 55 milioni di euro. «PoliHub agirà come acceleratore in tutto questo – ha spiegato a StartupItalia il CEO Deluchi – Sono progetti che hanno un impatto concreto». Lo stesso che ha EnergyDome, startup premiata con lo Special Award dI PoliHub, proprio durante lo StartupItalia Open Summit Winter Edition. La sua innovazione consiste nella CO2 Battery, che inaugura un nuovo ciclo termodinamico per stoccare grandi quantità di energia. Rispetto alle batterie agli ioni di litio, che in genere subiscono una perdita di prestazioni nel giro di 7-10 anni, la CO2 battery promette di avere performance inalterate per 25 anni, riducendo in tal modo il costo dell’accumulo di energia.
Da oltre 13 edizioni, PoliHub organizza anche Switch2Product | Innovation Challenge, il programma che valorizza soluzioni, nuove tecnologie e idee di impresa proposte da studenti ricercatori, alumni e docenti del Politecnico di Milano. La corsa verso le innovazioni dell’ambito deep tech, però, si deve giocare a livello europeo. «Ecco perché abbiamo intrapreso un percorso internazionale – ha aggiunto Deluchi -. Siamo infatti tra i membri fondatori della Deep Tech Alliance, gruppo di acceleratori collegati alle principali università del continente. Tutto questo ha un forte connotato europeo per competere con USA e Cina sulle sfide tecnologiche».
Tornando però a PoliHub, sono i numeri di Switch2Product che dimostrano l’importanza di questo soggetto nell’ecosistema dell’innovazione italiano. «Voglio sottolineare la quantità crescente di progetti di startup guidate da donne nel mondo della tecnologia», ha commentato Deluchi. Il quadro di S2P si completa poi con 267 application, 160 candidature ammesse alle selezioni, più di 500 persone coinvolte, il 30% dei team con almeno una componente internazionale. «Oggi ancora di più PoliHub è riconosciuto come soggetto che si occupa di progetti con un forte contenuto tech, nati dal mondo della ricerca. Questa è la ragione per cui molti fondi di Venture Capital vengono in PoliHub per trovare opportunità di investimento sin dalla fase pre-seed».