«La nostra idea iniziale, quando abbiamo lanciato OpenAI, era che avremmo creato l’intelligenza artificiale e l’avremmo usata per produrre ogni sorta di beneficio per il mondo. Ora, invece, sembra che creeremo l’AI e che altre persone la utilizzeranno per produrre cose straordinarie di cui tutti potremo beneficiare». Il Ceo Sam Altman ha pubblicato un breve post per commentare il lancio di GPT-4o, il nuovo software di interfaccia vocale uomo-macchina per conversazioni che sfruttano anche la computer vision.
Dalle origini a GPT-4o: Sam Altman e la storia di OpenAI
Fondata nel 2016 (nel team c’era anche Elon Musk, poi sfilatosi), OpenAI è partita come un laboratorio di ricerca. Nell’autunno 2022, al lancio di ChatGPT, l’azienda è divenuta in breve tempo la più famosa realtà al mondo attiva nel settore dell’intelligenza artificiale, tanto che Microsoft ci ha investito oltre 10 miliardi di dollari.
A marzo 2024 Elon Musk, che nel frattempo si è impegnato con xAI (di cui si parla per via di un mega round in arrivo), ha fatto causa a OpenAI per aver violato gli accordi contrattuali ed essere venuta meno al proprio scopo originario. Ossia quello di rimanere una realtà non profit. L’azienda è tutto tranne che una società senza scopo di lucro: alla fine del 2023 ha raggiunto i 2 miliardi di dollari di ricavi.
«Siamo un’azienda e troveremo un sacco di cose da far pagare, che ci aiuteranno a fornire un servizio di AI gratuito ed eccellente a (si spera) miliardi di persone», ha scritto Sam Altman nel suo post. Finora strumenti come ChatGPT sono rimasti gratuiti per tutti gli utenti che si registrano su sito e app (l’accesso è limitato però a GPT-3.5, meno performante di GPT-4). «Una parte fondamentale della nostra missione è di mettere nelle mani delle persone strumenti di AI molto validi gratuitamente (o a un prezzo vantaggioso)».