La Commissione Europea ha avviato una nuova indagine su Apple. Al centro del mirino ci sono le regole dell’app Store che, secondo l’Ue, violano il Digital Markets Act perché impediscono agli sviluppatori di software di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Ma c’è di più.
Leggi anche: Record storico per Apple? Secondo Brandz è la prima azienda a essere valutata più di 1.000 miliardi di dollari
Apple al centro della nuova indagine Ue
Dopo il ritardo nel lancio di Apple Intelligence, frenata dalle regole comunitarie che impongono di garantire che i prodotti e i servizi concorrenti possano funzionare con i suoi dispositivi, la Commissione europea ha avviato una nuova procedura di non conformità contro il colosso di Cupertino. Nel mirino ci sono i suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app di terze parti e gli app store, inclusa la nuova Core Technology Fee. La Commissione teme che non siano in grado di garantire l’effettiva conformità al Digital Markets Act.
«Nel corso degli ultimi mesi, Apple ha apportato una serie di modifiche per conformarsi alla DMA in risposta al feedback degli sviluppatori e della Commissione Europea. Siamo certi che il nostro piano sia conforme alla legge e stimiamo che oltre il 99% degli sviluppatori pagherebbe ad Apple commissioni uguali o inferiori in base ai nuovi termini commerciali che abbiamo creato. Tutti gli sviluppatori che operano nell’UE sull’App Store hanno l’opportunità di utilizzare le funzionalità che abbiamo introdotto, inclusa la possibilità di indirizzare gli utenti dell’app sul web per completare gli acquisti a un prezzo molto competitivo. Come abbiamo fatto abitualmente, continueremo ad ascoltare e a dialogare con la Commissione europea», ha dichiarato un portavoce di Apple.