Per la prima volta dal 2021, il fondatore di Amazon, nonché la terza persona più ricca al mondo, ha venduto circa 12 milioni di azioni del colosso dell’e-commerce, per un valore che supera i due miliardi di dollari. Si tratta di poco più dell’1% delle sue 976 milioni di azioni nella società di e-commerce e cloud computing. Una cessione annunciata (agli inizi di febbraio aveva dichiarato che avrebbe venduto 50 milioni di azioni Amazon nei prossimi 12 mesi) che lo proietta verso un “testa-testa” sempre più acceso con il numero uno, Elon Musk, che traballa fra le difficoltà della multinazionale e la decisione del tribunale del Delaware di strappargli il maxi compenso da 55,8 miliardi che il colosso delle auto elettriche gli aveva riconosciuto.
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La scelta di Bezos
Dopo essere crollati nel 2022, i titoli del colosso delle vendite online si sono lanciati in una corsa quasi inarrestabile grazie al piano di taglio dei costi varato dall’amministratore delegato Andy Jassy, inclusa la riduzione di migliaia di posti di lavoro. Lo spostamento della sua residenza da Seattle, nello stato di Washington, alla Florida, consente a Bezos di evitare le tasse sul capital gain. Secondo quanto si apprende da Forbes che cita come fonte un documento normativo di Amazon, a novembre Bezos aveva presentato un piano commerciale per vendere 50 milioni di azioni, più del 5% della sua partecipazione, entro il 31 gennaio 2025. Secondo un altro documento, sempre da quanto si legge su Forbes, la “data approssimativa della transazione” per vendere tutti i 50 milioni di azioni era il 7 febbraio. Bezos avrebbe quindi venduto le azioni tra l’8 e il 9. Le vendite delle azioni avvengono in un momento in cui il valore azionario della società è ai massimi, e anche gli utili sono ai migliori livelli degli ultimi trimestri. L’imprenditore vuole approfittare della situazione positiva e portare al sicuro degli utili per un titolo che oggi potrebbe essere ai massimi. Il patrimonio di Bezos, secondo quanto riportato dal media ANSA, è già passato da una crescita di 22,6 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno a 199,5 miliardi attuali. Allo stesso tempo, però, le transazioni hanno ridotto la sua quota di proprietà nel gigante dell’e-commerce dal 42% all’attuale 9,4%.