Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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Cosa possiamo imparare dal fallimento di Moxie?
Moxie è un robot alimentato da intelligenza artificiale per bambini. Embodied, l’azienda che sta dietro a Moxie, ha informato clienti e pubblico questa settimana che la società sta chiudendo e prevede che tutti i robot Moxie smetteranno di funzionare, probabilmente entro pochi giorni, attribuendo la chiusura al fallimento di un importante round di finanziamento.
Moxie era stato progettato per bambini dai 5 ai 10 anni e offriva una vasta gamma di giochi e attività: raccontava barzellette, proponeva indovinelli, giocava e conversava con i bambini sui loro interessi ed emozioni. Con il fallimento dell’azienda, smette di funzionare anche il cloud dove l’algoritmo di Moxie poteva prendere e elaborare informazioni. Cosa possiamo imparare da questo fallimento?
Il settore dell’hardware rimane un’attività complessa, specialmente per le startup, con la difficoltà aggiuntiva che, quando i sistemi di AI falliscono, ci possono essere conseguenze anche emotive. I genitori che hanno acquistato il dispositivo non solo si ritrovano a perdere diverse centinaia di dollari, ma devono anche spiegare ai loro figli perché un compagno tanto amato sta “morendo” . Basta guardare i racconti di genitori che danno la notizia ai loro figli diventati virali su TikTok. Diversi progetti di hardware basato su IA hanno fatto il loro debutto, ma molti hanno rapidamente avuto difficoltà, inclusi Rabbit e Humane.
Le ultime novità di Anthropic
Gli agenti di intelligenza artificiale che operano per conto degli utenti sono l’ultima tendenza del momento. Anthropic ha recentemente mostrato, Computer Use, un sistema AI che opera col computer come farebbe una persona, raccogliendo, per esempio, informazioni da diverse fonti per compilare un modulo online. L’idea di utilizzare un programma software per replicare ciò che fa un lavoratore col computer esiste da anni nella forma di automazione dei processi robotici (RPA) e implica la programmazione di “robot virtuali” per eseguire compiti che coinvolgono diverse app. Quali potrebbero essere le implicazioni di questa idea? Se un assistente o agente AI può accedere automaticamente a dati o funzionalità necessarie per completare un compito, gli utenti potrebbero aprire meno app, visitare meno siti web e accedere a meno servizi digitali.
Un possibile risultato potrebbe essere una corsa tra gli sviluppatori per garantire che siano loro gli assistenti tuttofare che domineranno il mercato. Le grandi aziende tecnologiche, dal canto loro, dovranno essere in grado di garantire un’integrazione fluida tra i loro agenti AI e le loro app
Infine i regolatori antitrust potrebbero dover affrontare un’altra sfida che lega ancora di più gli utenti all’ecosistema delle Big Tech grazie ad un nuovo strato tecnologico.
L’altermagnetismo e lo sviluppo di dispositivi elettronici
L’altermagnetismo è un flusso magnetico che potrebbe essere utile per sviluppare dispositivi elettronici più veloci e affidabili. Lo studio è stato pubblicato questa settimana su Nature: i dischi rigidi e altri componenti che costituiscono il fondamento dell’industria dei computer moderni elaborano i dati utilizzando materiali ferromagnetici, il cui magnetismo intrinseco limita la velocità e la densità di archiviazione. Nei materiali ferromagnetici, come il ferro, gli elettroni ruotano tutti in parallelo rispondendo fortemente ai campi magnetici.
Nei materiali altermagnetici, la rotazione degli elettroni è antiparallela, ma gli atomi e i loro elettroni sono orientati in modo tale da conferire nuove proprietà utili. Quali saranno le prospettive future di questa scoperta? Utilizzare materiali altermagnetici permetterà al flusso di corrente di funzionare anche in prodotti non magnetici. L’applicazione più semplice dell’altermagnetismo è replicare i componenti base dei dispositivi di memoria attuali che dovrebbe portare a una tecnologia molto più veloce, efficiente e sostenibile. I fisici prevedono che più di 100 composti mostreranno un comportamento altermagnetico. Negli ultimi 12 mesi sono stati pubblicati 200 articoli scientifici su questo argomento.
OpenAI, verso il nuovo ChatGPT Advanced Voice
OpenAI sta introducendo la possibilità di condividere lo schermo del telefono e video in diretta dall’app mobile di ChatGPT in modalità Advanced Voice. Così gli utenti non dovranno più caricare foto o descrivere ciò che li circonda nelle conversazioni, dato che ChatGPT accederà alla condivisione di schermo e video.
Le funzionalità saranno rese disponibili per gli utenti di ChatGPT Plus e Pro nella maggior parte dei Paesi, oltre che per tutti gli utenti di ChatGPT Team. Gli utenti Enterprise ed Edu avranno accesso alla funzionalità a partire da gennaio. L’Unione Europea riceverà la funzionalità “presto”, secondo quanto riferito da OpenAI. Quale saranno gli effetti? La condivisione dello schermo e dei video potrebbe rendere le chat vocali più efficienti e utili, ma offrire anche a OpenAI maggiore accesso a informazioni personali potenzialmente sensibili degli utenti.
L’AI potrebbe iniziare a migliorare grazie all’uso dei video e aumentare le sue nozioni di contesto. Il rilascio segue un annuncio di Google riguardo i progressi di Project Astra, l’assistente AI sperimentale che utilizza un’app Android o un prototipo di occhiali per registrare il mondo così come lo vede una persona. Astra è attualmente disponibile solo per “tester fidati”, con una lista d’attesa per chi desidera partecipare.