TechCrunch lo ha definito, dati alla mano, il round più grande di sempre: OpenAI ha ricevuto investimenti VC per un valore complessivo di 6,6 miliardi di dollari. Dell’operazione si parlava da settimane dal momento che coinvolge forse la più importante azienda al mondo oggi attiva nel settore dell’Intelligenza artificiale e che proprio nelle scorse ore ha siglato una partnership in Italia con CDP Venture Capital.
Chi ha investito in OpenAI?
Il round da 6,6 miliardi di dollari è stato guidato da Thrive Capital, già presente in cap table (ha investito nell’azienda finora quasi 18 miliardi di dollari). Il fondo ha destinato 1,1 miliardi di dollari nell’aumento di capitale, con l’opzione esclusiva di aggiungere un ticket da 1 miliardo alla medesima valutazione (fino al 2025). A proposito, la valutazione post money è di 157 miliardi di dollari. Sono diversi i big che hanno partecipato all’operazione: Microsoft, Nvidia, SoftBank, Khosla Ventures, Altimeter Capital, Fidelity e MGX.
Perché Apple non ha investito in OpenAI?
Il Wall Street Journal ha spiegato che l’investimento ipotetico di Apple in OpenAI sarebbe stato una mossa insolita: Cupertino avrebbe infatti investito in un’azienda (per ora) software della Silicon Valley. Nulla di fatto però, visto che la multinazionale di Tim Cook si è sfilata. La Big Tech di Cupertino metterà a disposizione ChatGPT in un prossimo aggiornamento di iOS, anche se non chiuderà le porte ad altre soluzioni competitor come Gemini di Google. Ricordiamo che i rapporti tra le sue aziende sono cordiali, tanto che è stata stipulata una partnership. Ma secondo gli analisti l’ex startup potrebbe puntare a diventare in futuro una società tra le più capitalizzate al mondo togliendo lo scettro proprio ad Apple.
Cosa c’entra il round di OpenAI con Musk
Musk è stato uno dei cofondatori dell’azienda che ha sviluppato ChatGPT. Se ne è allontanato anni fa in polemica con Sam Altman e negli ultimi tempi ha preso di mira il software perché, a suo dire, sarebbe intriso di bias legati al politicamente corretto. Ecco perché ha deciso di fondare xAI e sviluppare Grok: in primavera ha raccolto da 6 miliardi di dollari, ma con una valutazione decisamente più contenuta rispetto ai 157 miliardi di OpenAI: 24 miliardi.
La notizia del round arriva pochi giorni dopo un’importante notizia legate all’organico e ai vertici della società. La CTO Mira Murati – Ceo ad interim nel week end di fine novembre 2023, quando Sam Altman era stato licenziato dal board – ha deciso di dimettersi. Nell’anno in corso altri come lei hanno preso la medesima decisione. Tra le critiche ad Altman peserebbe la scelta di trasformare l’ex startup da laboratorio non profit a impresa votata al profitto.