L’azienda che ha sviluppato ChatGPT riparte dopo il caso del Ceo licenziato e, subito dopo, reintegrato
Comincia a delinearsi il nuovo corso di OpenAI, dopo il clamoroso licenziamento da parte del precedente board del Ceo Sam Altman e il suo altrettanto clamoroso rapido reintegro alla guida della società. Come preannunciate, ci sono novità relative proprio alla governance, con buona parte del board che è stato rinnovato come condizione imprescindibile imposta dall’imprenditore che ha sviluppato ChatGPT. Microsoft, che in OpenAI ha investito 10 miliardi di dollari a inizio 2023, ha ottenuto un posto nel board, ma non avrà diritto di voto. Siederanno anche Bret Taylor, ex co-Ceo di Salesforce, il Ceo di Quora Adam D’Angelo è stato confermato, mentre fa il suo ingresso l’economista Larry Summers.
Su StartupItalia abbiamo seguito l’intera vicenda, a partire dalla notizia del licenziamento di Sam Altman, per non meglio precisate questioni legate a una scarsa trasparenza da parte sua secondo l’opinione del vecchio board. Nelle ore successive all’aggiornamento, si è fatto il nome di Mira Murati (e non solo) come Ceo ad interim, ma la stessa Cto di OpenAI, molto amica di Altman, ha reagito pubblicando su X una serie di post in cui è emerso il suo chiaro appoggio al founder licenziato.
Microsoft, che fino alla notizia del licenziamento, sarebbe rimasta all’oscuro di queste operazioni si è esposta in prima persona con il Ceo Satya Nadella, che in un primo momento era riuscito ad assicurarsi le competenze di Sam Altamn, promettendogli di metterlo a capo di un team di AI all’interno di Microsoft. Non ce n’è stato bisogno, dal momento che Sam Altman ha raggiunto un accordo con OpenAI per tornare Ceo.