Non si ferma lo scontro giudiziario tra il New York Times, la più importante e autorevole testata al mondo, e OpenAI, la società in cui Microsoft ha investito oltre 10 miliardi di dollari e tra i leader globali nel campo dell’intelligenza artificiale.
New York Times contro OpenAI: gli aggiornamenti
A fine 2023 il giornale americano aveva fatto causa all’azienda di Sam Altman e alla Big Tech di Satya Nadella, accusando il team di ChatGPT di aver allenato la propria AI utilizzando anche l’archivio online di milioni di articoli pubblicati dal New York Times. L’accusa è di violazione del copyright. Stando però a Reuters, OpenAI ha deciso di rispondere, comunicando a un giudice federale che sarebbe stata invece la redazione a forzare il sistema di ChatGPT per ottenere prove fuorvianti a sostegno della propria causa.
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«Le accuse contenute nella denuncia del Times non soddisfano i suoi famosi e rigorosi standard giornalistici – ha riferito OpenAI -. La verità, che emergerà nel corso del processo, è che il Times ha pagato qualcuno per hackerare i prodotti di OpenAI». L’avvocato del giornale Ian Crosby ha replicato così: «Quello che OpenAI bizzarramente definisce “hacking” è semplicemente l’utilizzo dei prodotti di OpenAI per cercare le prove del furto e della riproduzione del lavoro protetto da copyright del Times».
Che prove ha il New York Times contro OpenAI?
Tra le prove portate dal New York Times ci sono testi prodotti da ChatGPT che ricopiano in maniera quasi identica articoli della testata. Secondo invece OpenAI tali prove sarebbero state create ad arte. Il tema del copyright e della tutela del diritto d’autore è fondamentale: il lungo sciopero a Hollywood per attori e sceneggiatori nel 2023 potrebbe non essere un caso isolato, con altre industry pronte a chiedere maggiori garanzie.
In ambito media diverse testate nel mondo hanno già deciso di introdurre sistemi di AI per la produzione di articoli brevi o aggiornamenti dinamici dell’homepage. Si tratta di una sfida, l’ennesima, della transizione al digitale che ha investito il settore dei media, da decenni in mezzo a una crisi legata a modelli di business e sostenibilità.