Dalle messe in streaming alle potenzialità della realtà aumentata
Dall’emergenza sono nate nuove esperienze, destinate a rimanere negli anni a venire. Nei primi mesi della pandemia anche le chiese e le comunità di fedeli hanno dovuto adeguarsi ai lockdown. Se è vero che la radio è sempre stata un medium formidabile, i social (da Instagram a Facebook, fino a TikTok) hanno però svelato buona parte del proprio potenziale per far sì che i credenti potessero continuare a frequentare messa, pregare e sentirsi meno soli in un momento difficile. Stando a quanto si legge sul New York Times Menlo Park – sede del gruppo Facebook – sarebbe proprio al lavoro per sperimentare esperienze digitali da offrire ai fedeli di tutte le religioni.
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Facebook: il messaggio ai fedeli
Da mesi si discute sul ruolo dei Big Tech – social soprattutto – e della loro responsabilità nella diffusione di fake news attraverso le piattaforme. Pochi giorni fa il presidente USA, Joe Biden, non ha usato mezzi termini nell’accusare giganti come Facebook, colpevoli di «uccidere persone» dal momento che bufale e contenuti manipolati sui social attorno ai vaccini starebbero frenando la campagna per immunizzare l’intera popolazione statunitense.
«Le organizzazioni religiose e i social media – ha spiegato Sheryl Sandberg, Ceo di Facebook – sono un’accoppiata naturale perché fondamentalmente entrambi riguardano la connessione. La nostra speranza è che un giorno le persone offriranno servizi religiosi anche in spazi di realtà virtuale, o useranno la realtà aumentata come strumento educativo per insegnare ai loro figli la storia della loro fede».
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Tra i prodotti tech su cui Facebook sarebbe al lavoro per i gruppi religiosi c’è la condivisione di audio e di preghiere, come spiega il New York Times. C’è poi tutto il capitolo della realtà aumentata, settore su cui Mark Zuckerberg punta da anni, che permetterebbe non tanto di sostituire l’esperienza dal vivo nelle chiese, nelle sinagoghe e nelle moschee, ma di coinvolgere sempre più persone, avvicinandole alla religione in un modo non tradizionale. Il fatto che, da mesi, grandi società stiano sperimentando non è una novità: di recente Netflix ha infatti annunciato il proprio impegno nel campo del gaming, mentre Jack Dorsey – fondatore di Twitter – è al lavoro nel campo crypto.