Bryce Bucher ci riporta in un mondo davvero bizzarro
Non potendo contare su risorse da titoli tripla A, gli sviluppatori indipendenti hanno senz’altro più da spendersi sull’impronta e sullo stile delle proprie creazioni. Il texano Bryce Bucher ha una passione per la grafica retro gaming (comune a molti altri suoi colleghi) ma, si direbbe, anche per le situazioni surreali, oniriche, in cui l’individuo cammina in ambienti senza troppi punti di riferimento. Rispetto al suo titolo Fatum Betula, senz’altro Mysteries Under Lake Ophelia è più legato all’ordinario: nei panni di un giovane armato di canna da pesca inizia un percorso alla scoperta della fauna acquatica. Non siamo in un fishing simulator, ma in un titolo indie su Nintendo Switch che porta il gamer a riflettere, guardando il mondo dalla prospettiva dell’esca, con attorno il buio del lago.
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Il gameplay di Mysteries Under Lake Ophelia è decisamente ridotto all’osso. Si cammina e si corre, si lancia l’esca in acqua e si fa in modo di ritirare il pesce dando corda al momento giusto per non farsi perdere una specie rara. Non possiamo certo dire che il titolo incuta paura o insceni situazioni dell’orrore, peraltro per nulla fuori luogo quando si parla di laghi misteriosi e calmi solo all’apparenza. Eppure l’atmosfera ci mantiene sempre sul chi va là, quantomeno perché la trama si dispiega mano a mano.
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Il movimento dei pesci sott’acqua risponde ovviamente a un’intelligenza artificiale non proprio eccelsa, ma non è il realismo che cerchiamo in Mysteries Under Lake Ophelia. Non possiamo ovviamente anticiparvi nulla della trama – che scoprirete in sottotitoli in inglese – ma se vi incuriosiscono gli sforzi creativi di sviluppatori solisti e siete alla ricerca di un prodotto davvero indie, allora siete di fronte a una proposta interessante e originale. Che non ha paura di gettarvi in un mondo spoglio, con pochi riferimenti se non pesci e una linea di sviluppo difficile da scorgere. Non vi resterà che pescare, in attesa che qualcosa accade.
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