La lotteria può continuare. Così ha stabilito un giudice di Philadelphia dopo che nei giorni scorsi si è parlato della causa che ha riguardato Musk. Il Ceo di Tesla da settimane sta infatti organizzando una presunta lotteria che assegna 1 milione di dollari al giorno a chi sottoscrive un manifesto pro Trump. Secondo i critici si tratta di voto di scambio, ma il legale Chris Young ha riferito in tribunale come avverrebbe la selezione. Tutt’altro che casuale.
Come riporta Reuters, la lotteria assegna i premi in denaro non in modalità random, bensì riconoscendo la somma a chi si dimostra come il miglior portavoce della causa trumpiana nel proprio territorio. L’ipotesi è che i soldi vadano dunque a chi ha influenza sulle comunità locali negli Stati in bilico. Finora sono stati assegnati più di 15 premi e nell’Election Day sarà individuato l’ultimo vincitore.
Da quando Elon Musk sostiene Donald Trump?
In occasione delle elezioni USA di oggi, 5 novembre, parte del dibattito è ancora incentrato sul ruolo giocato negli ultimi anni da Elon Musk. Dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari alla fine del 2022, l’imprenditore ha riabilitato Trump – bandito dopo i fatti di Capitol Hill del 2021 – e avviato una campagna a sostegno del free speech sulla piattaforma. Dopo l’attentato a Butler della scorsa estate, in cui il candidato repubblicano ha rischiato di essere ucciso, il Ceo di Tesla e SpaceX si è esposto con il proprio endorsement. Nel corso degli ultimi mesi ha raccolto decine di milioni di dollari per sostenere la sua campagna elettorale.
Se Trump vince Musk che farà?
Non è facile definire il ruolo di Musk nel caso in cui Trump dovesse tornare alla Casa Bianca (nel frattempo si è unito Joe Rogan ai suoi noti supporter). Secondo la stampa potrebbe diventare uno dei suoi più stretti consiglieri e, magari, suggerire un piano per tagli draconiani. L’imprenditore ha utilizzato una parola a lui cara per descrivere come si immagina il suo contributo per la politica USA.
DOGE (come dogecoin, la criptovaluta che in passato si è divertito a far oscillare sulle borse digitali) è l’acronimo per Department of Government Efficiency: il miliardario punterebbe a far risparmiare alle casse federali 2mila miliardi di dollari l’anno. Un pre annuncio di licenziamenti di massa nella pubblica amministrazione statunitense, come già visto tra Twitter e Tesla?