Un documentario che indaga il fenomeno globale. Nel frattempo Meta rimane della sua idea: profilo inammissibile
Il 15 marzo gli abbonati di Netflix potranno vedere Money Shot, documentario originale che racconta come un sito di contenuti per adulti sia diventato un impero globale da milioni (e milioni e milioni) di visualizzazioni. Stiamo parlando ovviamente di Pornhub. Il film è strutturato con diverse interviste a sex worker, ex dipendenti e attivisti che daranno la propria versione su come il porno abbia plasmato l’immaginario collettivo e continui a farlo. Su StartupItalia a più riprese ci siamo occupati dell’azienda, per questioni meramente tecnologiche e green si intende. Per una piattaforma, Netflix, che accoglie a braccia aperte Pornhub, un’altra continua a non volerne più sentire parlare. Ci riferiamo a Instagram.
Il social di Meta ha infatti bannato da tempo il profilo ufficiale di Pornhub: la cacciata risale al settembre 2022, quando Instagram ha scelto di spegnere la pagina. Le ragioni? Pornhub ha violato le regole della piattaforma per quanto riguarda nudità e contenuti espliciti. Subito dopo quella decisione non si è fatta attendere la reazione del sito hard più famoso al mondo. «Kim Kardashian ha pubblicato l’immagine del suo c**o completamente esposto ai suoi 330 milioni di follower senza alcuna azione restrittiva da parte di Instagram. Siamo felici di vedere che Kim e il team artistico siano liberi di condividere il loro lavoro sulla piattaforma, ma ci chiediamo perché ci venga negato lo stesso trattamento». Un caso di doppiopesismo? Chissà che non se ne parli nel documentario di Pornhub su Netflix.
To @Meta and @instagram pic.twitter.com/NNMgvl2YmS
— Pornhub (@Pornhub) September 27, 2022