Durante un’intervista a Davos, dove è in corso il World Economic Forum, il Ceo di Mistral AI Arthur Mensch ha annunciato l’intenzione della società di quotarsi in Borsa. «Mistral non è in vendita», ha commentato. Si tratta di una notizia rilevante per una delle più note startup attive in ambito AI in Europa. Fondata nel 2023 in Francia, ha chiuso nel 2024 un round da 600 milioni di euro, cifra non comune per l’ecosistema europeo.
Cosa fa Mistral
Mistral AI sta sviluppando modelli linguistici di nuova generazione con un approccio incentrato sull’open source e sulla trasparenza dei processi di training. La missione è duplice: da un lato creare strumenti di AI generativa performanti e facili da integrare in diversi settori industriali, dall’altro diventare un polo d’innovazione europeo in grado di competere a livello globale. Per il momento l’IPO è stata solo citata come una operazione futura, ma non è chiaro su quale piazza finanziaria verrà completata.
Mistral: la strigliata del Ceo all’Europa sull’AI
In passato Mistral ha siglato una partnership con Microsoft, uno dei principali investitori di OpenAI. La strada che l’ex startup europea vuole intraprendere punta però non a una exit, bensì a una IPO. Come si legge su TechCrunch, l’azienda vuole aprire una sede a Singapore per concentrarsi sul mercato asiatico e proseguirà il processo di crescita in Europa.
«Siamo l’unica azienda europea che fornisce ciò che forniamo», ha detto il Ceo che ha poi commentato il ruolo dell’Europa nella partita dell’AI. «Abbiamo la tendenza a fare l’arbitro in una corsa da un trilione di dollari, ma abbiamo la forza. Abbiamo solo bisogno di avere la volontà di creare in Europa».
Da sottolineare il fatto che ai vertici di Mistral ci siano ex dipendenti di DeepMind e Meta. «Abbiamo lasciato la grande tecnologia statunitense per creare un’azienda in Europa – ha concluso il Ceo – per dimostrare che l’Europa aveva qualcosa da dire. Questo è ancora il progetto e quindi l’indipendenza che abbiamo è qualcosa che apprezziamo molto».