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Tra metaverso, relazioni aumentate e web3: il nuovo appuntamento con BreakfaStories live sui canali social di StartupItalia
Promosso dall’Osservatorio Branded Entertainment, in collaborazione con l’agenzia PHD Media Italia, BreakfaStories è tornato live su StartupItalia con un appuntamento dedicato alle nuove frontiere della realtà aumentata. Oggi si parla tanto di “metaverso”. Ma cosa si intende, esattamente, con questo termine? E quali potrebbero essere i possibili scenari futuri in questo nuovo mondo virtuale? Se ne è parlato durante l’incontro online moderato da Giampaolo Colletti.
«“Metaverso” è stata la parola più cercata su Google negli ultimi mesi. Si tratta del boom di un nuovo Internet, che va oltre il digitale – spiega Lorenzo Montagna, fondatore di Second Star VR e presidente italiano di VRAR Association – Il metaverso è un Internet che ha un corpo, uno spazio phygital che muove e sposta cose e persone. Stiamo parlando di un’evoluzione nel digitale che diventa simulazione e crea un ibrido nel nostro mondo reale, dove reale e digitale si intersecano. “Meta” sta per “oltre”, e quello che a noi, oggi, interessa capire è come brand, comunicazione e tecnologia debbano iniziare a fare passi verso un mondo sempre più digitale. Nel breve termine, il metaverso è per pochi, ma sarà per tutti se diventerà “il nuovo Internet”».
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Metaverso e brand
«Il metaverso è ancora in divenire – spiega Bruno Bertelli, Global CCO di Publicis Worldwide e CEO di Publicis Italia – E assumerà la forma di una realtà virtuale condivisa che nasce per avere universi paralleli individuali, dove ci si crea un proprio mondo e si cerca quello che ci piace. Per questo nel metaverso, dove nascono nuove relazioni, per le aziende è importante definire il rapporto tra brand e prodotti, e capire come il prodotto può entrare in relazione con le persone in maniera continuativa, con sempre nuove occasioni di incontro. Ci sono alcune categorie di brand che si prestano a essere esperienziate nel metaverso più di altre perché in questa nuova realtà si ha la possibilità di fare cose che non si possono fare nel mondo reale. Ma non c’è un tentativo di emulare la realtà. Il rischio è che questo nuovo spazio diventi fondamentalmente popolato, decorato e vissuto più dalle aziende che da un punto di vista commerciale e imprenditoriale”.
Il metaverso del futuro
“Oggi nel metaverso si intrecciano interazioni e si conoscono altre persone. A differenza dei social, in questo nuovo mondo si può avere a che fare con persone che sono fuori dalla nostra cerchia di parenti, amici e conoscenti – spiega Montagna – Se, nel breve periodo, è evidente che saranno pochi a muoversi in questo mondo, in seguito questo diverrà un ambiente liquido, dove si entrerà e si uscirà quando si vuole. Un nuovo mondo che guarda al 6G, all’Intelligenza Artificiale e alla realtà aumentata. Che non è solo VR. Microsoft investirà milioni in questa nuova realtà; non per giocare ai videogames, ma per creare un’infrastruttura che si appoggia a Teams per le riunioni virtuali. E tutto questo si potrà anche applicare alla blockchain; in una journey affascinante. Non è un caso che Zuckerberg l’abbia tirata fuori proprio a fine 2021”.
“Il futuro è liberalizzare e dare libertà – afferma Bertelli – Il metaverso, dal punto di vista delle possibilità offerte, è incredibile, ma deve essere libero e venire dal basso”. “Non è detto che il metaverso diventi per forza una tecnologia immersiva, ma se questo mondo tecnologico ci porterà in questi ambienti e in questi spazi, c’è bisogno di competenze nuove. – conclude Montagna – La tecnologia ci abilita a fare cose sempre più immersive e il cambiamento porta sempre nuove opportunità. Oggi gli influencer hanno imposto una sorta di gerarchia che, in questo nuovo mondo, sarà scalzata”.