Michelangelo e Raffaello, Kandinsky, Dalì, Chagall, Picasso e van Gogh, il Vaticano con una sua galleria di NFT punta a valorizzare uno dei patrimoni museali più preziosi del mondo
Con le sue inestimabili bellezze artistiche e architettoniche, l’istituzione romana, cuore della Chiesa cattolica, sbarca sulla terra degli avatar per smaterializzare e portare online la sua meravigliosa collezione privata. Entro il 2022 aprirà, infatti, una Galleria NFT, una permanente di non-fungible token che sulla piattaforma digitale, già nota per aver creato esperienze immersive per grandi personalità dello spettacolo, custodirà una serie di oltre 800 opere d’arte, inclusi i capolavori di Raffaello, Michelangelo, Chagall, Picasso, van Gogh ma anche manoscritti, reperti e altri oggetti preziosi.
Lo scopo di questo nuovo avvicinamento è giustificato dalla volontà di valorizzare uno dei patrimoni museali più preziosi del mondo, quello dei Musei Vaticani, i cui tesori saranno riproposti in opere digitali collegate a Token dall’azienda Sensorium – che ha già realizzato esperienze immersive per grandi personalità dello spettacolo come David Guetta, Armin Van Buuren e Steve Aoki – che lavorerà gomito a gomito con Humanity 2.0, organizzazione non profit gestita dal Vaticano e presieduta da padre Philip Larrey.
(Ma) Non ci saranno vendite di NFT
“Non vediamo l’ora di collaborare con Sensorium per esplorare nuovi modi per democratizzare l’arte, rendendola ampiamente disponibile alle persone di tutto il mondo, indipendentemente dai loro limiti socio-economici e geografici“, ha dichiarato pubblicamente Philip Larrey, già docente di Logica ed Epistemologia della Pontificia Università Lateranense in Vaticano e decano del Dipartimento di Filosofia nonché autore di saggi sulla relazione tra tecnologia e società e sulle implicazioni filosofiche dell’intelligenza artificiale. La decisione sarebbe semplicemente collegata alla promozione del patrimonio anche perché, hanno subito dichiarato dal Vaticano, non ci saranno vendite di NFT.
Riproducendo i tesori dei Musei Vaticani in opere digitali collegate a token e inaugurando, di riflesso, una galleria d’arte virtuale fruibile da tutti, l’istituzione religiosa, tra le più antiche del mondo, dimostra come le possibilità del metaverso siano trasversali a proprio tutti.