La notizia dell’ingaggio di Rachel Brosnahan per il prossimo film di Superman crea gustosi cortocircuiti nella mente degli appassionati di cultura pop, recenti orfani di The Marvelous Mrs. Maisel
Nell’ultima quindicina d’anni, le serie tv hanno raggiunto una tale importanza culturale da renderle approdi appetibili anche per le grandi star del cinema, che non si fanno più tanti problemi come in passato per passare dal grande schermo a quello piccolo (potremmo fare numerosi esempi, da Kevin Spacey a Nicole Kidman, passando per Al Pacino e Julia Roberts, giusto per citare qualche premio oscar). Allo stesso tempo, resiste ancora il cliché della star seriale che, dopo aver raggiunto premi e successi in ambito televisivo, ottiene la sua grande chance cinematografica, magari segnando un passaggio definitivo per la propria carriera. Quando questo accade, e quando le cose girano per il verso giusto, l’attore o l’attrice protagonista del salto finisce per acquisire una grande fama soprattutto per la nuova avventura cinematografica, per la quale otterrà riconoscibilità internazionale. Ma i fan seriali non dimenticano: quando qualcuno tirerà in ballo quel nome, che sia in tono elogiativo o meno, chi l’ha conosciuto per i suoi trascorsi seriali non resisterà alla tentazione di alzare la mano, sospirare pazientemente, e dire qualcosa come “eh, ma tu non la conosci da tanto tempo quanto la conosco io”. Questa stessa dinamica potrebbe essere quella che interesserà una delle attrici più brave e amabili della serialità degli ultimi anni, protagonista di una serie tv di grande successo ma che verosimilmente rimarrà “meno vista” del prossimo progetto dell’attrice. Parliamo di Rachel Brosnahan, protagonista della recentemente conclusa The Marvelous Mrs Maisel (in italiano “La Fantastica Signora Maisel”, disponibile su Prime Video), che è stata ingaggiata per interpretare una delle donne più iconiche del mondo dei fumetti americani: la mitica Lois Lane.
Il lascito della signora Maisel
The Marvelous Mrs Maisel è terminata lo scorso 26 maggio 2023, dopo cinque stagioni e 20 Emmy Awards su più di 50 nomination, uno dei quali andato proprio a Rachel Brosnahan come miglior attrice protagonista. Cinque stagioni per raccontare la storia di una moglie e madre negli anni Cinquanta che, dopo aver lasciato il marito a cui aveva immolato l’intera esistenza, diventa una stand-up comedian e prova a sfondare in un mondo fino a quel momento rigorosamente maschile. Non una storia vera, tanto più che a raccontarla c’è la verve dialogica e fiabesca di un’autrice come Amy Sherman-Palladino (già creatrice di Una mamma per amica), ma in qualche modo verosimile, o quanto meno auspicabile. Una storia di emancipazione femminile, di abbattimento delle barriere, di superamento di certi confini e certe incrostazioni. Mai esplicitamente polemica, mai furiosamente arrabbiata, e per questo digeribile da chiunque, ma non per questo meno precisa nel raccontare le difficoltà e la determinazione di una donna che deve impegnarsi più del doppio rispetto agli uomini, per ottenere gli stessi risultati (e poi molti di più). Rachel Brosnahan, che in quanto attrice è chiamata a pronunciare parole scritte da altri, non per questo si è nascosta dalle responsabilità filosofiche e politiche che il suo personaggio cercava di cucirle addosso. Classe 1990 (compleanno recentissimo, 12 luglio), nata in Wisconsin e cresciuta in Illinois, Brosnahan è una femminista senza se e senza ma, consapevole della forza culturale di un lavoro come il suo, sempre pronta a invitare i suoi connazionali al voto (una pratica molto più diffusa negli Stati Uniti rispetto a noi), ben felice di poter rappresentare un modello per le nuove generazioni. E ora, quando una fetta di pubblico la conosce e sempre la ricorderà come la signora Maisel – l’ultima stagione della serie è un capolavoro, e l’ultimo episodio una gemma di scrittura, recitazione e sì, anche politica – Rachel Brosnahan accetta una nuova sfida che la riporta, in un certo senso, ancora indietro nel tempo, senza però smuoverla dalle sue convinzioni e ideali.
Cosa significa Lois Lane
In un’intervista di fine 2018, rilasciata a Mario Manca di Vanity Fair quando la serie tv di Prime Video era solo alla seconda stagione, Brosnahan parlava in compagnia di Alex Borstein, la compagna di set che ne La Fantastica Signora Maisel interpreta Susie, amica e agente della protagonista. Proprio Borstein, parlando del ruolo sociale e culturale di una serie come quella in cui lavorava, disse: “Penso che il modo più semplice per me e per Rachel di contribuire al cambiamento in ciò che si vede sullo schermo e nella rappresentazione della donna riguardi la scelta dei ruoli che si decide di accettare. Per fare un esempio: Rachel potrebbe accettare il ruolo di una femme fatale in qualche film di supereroi, ma ha deciso piuttosto di interpretare questa donna e di assumere questa voce.” Oggi quelle parole suonano in qualche modo profetiche, perché Brosnahan sta effettivamente per finire in un film di supereroi, ma non nel ruolo della femme fatale, bensì nei panni di quella che potremmo considerare una delle prime femministe da fumetto, ovvero Lois Lane. La storica fiamma di Superman, che Rachel Brosnahan interpreterà nel prossimo Superman: Legacy di James Gunn, in uscita nel 2025, nacque nel 1938 dalla fantasia di Jerry Siegel e Joe Shuster, quindi ancora prima rispetto all’ambientazione già abbastanza patriarcale e tradizionalista di The Marvelous Mrs Maisel. Eppure, Lois Lane non era una casalinga per scelta di altri, costretta a stare a casa ad entusiasmarsi per il nuovo modello di aspirapolvere e poco altro (con tutto il rispetto per chi effettivamente si entusiasma per l’aspirapolvere, naturalmente). No, Lois Lane era una giornalista d’assalto, una reporter del mitico Daily Planet sempre pronta a rischiare la vita per far arrivare la verità ai suoi lettori. Poi certo, parliamo di una donna che, proprio in virtù della sua temerarietà, finiva sempre col cacciarsi nei guai, da cui puntualmente Superman (che nell’identità segreta del mite Clark Kent era proprio un allievo di Lois) doveva tirarla fuori. Come dire, ok il femminismo, ma non ci togliete la damigella in pericolo da salvare grazie a forza sovrumana e coraggio superomistico. Questo però non toglieva il valore di rottura di un personaggio come Lois Lane, un modello per generazioni di giovani lettrici, che da lei impararono a perseguire i propri sogni, a credere nei propri valori, a impegnarsi per il proprio successo personale. Una forza che, ovviamente, avrebbe poi permesso al personaggio di compiere ulteriori passi avanti nelle molteplici forme in cui la vita di Superman è stata raccontata fra fumetti, cinema e televisione: Lois è diventata effettivamente moglie e madre, senza mai perdere la sua anima battagliera, e ha dato prova più di una volta di essere un’eroina vera, cioè una che è disposta a mettere in gioco la propria vita per gli altri, senza neanche avere dei superpoteri a proteggerla.
Rachel e Lois: connubio perfetto
A questo punto, fare due più due è facile. Da una parte un’icona fumettistica interpretata sullo schermo da molteplici attrici e in decine di storie, ma sempre fedele ai valori di fondo di un personaggio in perenne anticipo sui tempi. Dall’altra, un’attrice che ha trovato la fama con una figura che, anche se in un genere e con sfumature diverse, incarna quegli stessi valori e quelle stesse battaglie, in un momento storico in cui, pur a fronte di tante vittorie, la lotta per la parità è lungi dall’essere conclusa. Varrebbe anche la pena di notare che la signora Maisel non ha rappresentato il debutto di Rachel Brosnahan, anzi. L’avevamo già vista, poco più che ventenne, in House of Cards e poi in Manhattan, ha fatto comparsate in varie serie di successo da Grey’s Anatomy a The Blacklist, e ha già messo piede anche al cinema. Eppure, come spesso accade, per la vera fama serviva il personaggio giusto al momento giusto, come dicevamo a proposito di Jason Sudeikis e Ted Lasso. Rachel Brosnahan ha avuto la bravura e la fortuna di vestire i panni di una donna che probabilmente le somiglia molto, che rimarrà a lungo nell’immaginario collettivo, e che ora sembra pronta a passare una sorta di testimone per rendere ancora più moderno, più divertente, più “giusto”, un personaggio che veleggia verso i cento anni di età editoriale. Non sappiamo se Superman: Legacy sarà un successo o meno e, per quanto la DC Comics stia cercando di rinnovare profondamente la sua offerta cinematografica, le recenti difficoltà al botteghino impongono cautela. Ma su una cosa sembrano tutti sicuri, anche i più pessimisti: la signora Maisel diventerà un’ottima Lois Lane.