Fondata nel 2003 si occupa da sempre di sicurezza nazionale con l’Immigration and Customs Enforcement statunitense
Palantir, startup fondata da Peter Thiel, uno degli imprenditori più noti della Silicon Valley, ha svelato con una demo disponibile su YouTube le potenzialità della sua ultima tecnologia in materia di difesa. Si tratta della Palantir Artificial Intelligence Platform, un software di intelligenza artificiale con un’interfaccia non così dissimile da un chatbot quale ChatGPT. La differenza, in questo caso, è che l’utente può chiedere al programma tutta una serie di informazioni legate a quel che sta accadendo su un dato territorio, valutando i fattori di rischio ad esempio nei casi di invasione di forze nemiche. Non è la prima volta che Palantir fa notizia per quanto riguarda tecnologie di questo tipo: l’azienda collabora da anni con l’Immigration and Customs Enforcement statunitense che con la società ha firmato accordi commerciali per quasi 190 milioni di dollari.
Dopo aver fondato PayPal insieme a Elon Musk, Peter Thiel si è affermato rapidamente come una delle figure più autorevoli e influenti del panorama tech a stelle e strisce. Attorno a Palantir, fondata nel 2003, c’è sempre stato un alone di mistero, dettato soprattutto dal fatto che spesso è coinvolta in materia di sicurezza nazionale. In passato è addirittura circolata la notizia mai confermata riguardo all’utilizzo delle sue tecnologie per trovare Osama bin Laden, il terrorista catturato ad Abbottabad in Pakistan nel 2011.
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Nella demo disponibile qui sopra si nota che l’utilizzo della nuova piattaforma di Palantir in guerra consentirebbe un’ulteriore spersonalizzazione delle operazioni militari. Un operatore potrebbe infatti ottenere dal sistema tutta una serie di informazioni, oltre che suggerimenti sulla controffensiva, dando ordini immediati alle forze in campo o ai droni. Con un simile strumento gli eserciti potrebbero porre domande al software ottenendo feedback immediati. Palantir nel frattempo sta già supportando Kiev contro l’invasione russa e nello specifico per perseguire i crimini di guerra commessi dall’esercito di Mosca.