E’ praticamente impossibile non venire travolti dal suo entusiasmo. L’ ingegnere Cinzia Zuffada è una delle più prestigiose scienziate a livello mondiale e per chi volesse approfondire il suo portentoso curriculum, basta un clic. Laureata ingegnere elettronico a Pavia, da 30 anni ricercatrice al Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, è la prima italiana a raggiungere il ruolo di Deputy Chief Scientist, una posizione di senior leader nell’Executive Council del Laboratorio dell’agenzia spaziale statunitense. «Circa sei mesi fa – alle soglie dei 67 anni – la svolta: lascio il lavoro a tempo pieno per dedicarmi alla libera professione e anche per collaborare con università italiane», ci spiega. Diventa Senior Fellow alla Sapienza di Roma e altri Atenei come l’Università del Sannio a Benevento. «In questo modo ho una maggior flessibilità per organizzare workshop negli Usa e per mettere conoscenze e competenze a disposizione dei giovani ricercatori italiani». Ecco perché a StartupItalia l’ingegnere parla con passione del suo ruolo di Presidente dell’Issnaf (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation), il network dei ricercatori italiani in Usa, carica che ricopre dalla fine del 2019. «Siamo tutti volontari, doniamo il nostro tempo a favore della comunità scientifica italiana trapiantata nel nord America. Abbiamo tanti successi da festeggiare e molti ricercatori che fanno da ponte tra i nostri due Paesi».
Che cos’è l’Issnaf
L’istituzione è nata nel 2007, su impulso dell’Ambasciata in Usa e da una trentina di membri fondatori, tra cui quattro Premi Nobel. «Issnaf è stata creata con il compito di dare supporto alla ‘diplomazia scientifica’» e in pochi anni conquista sponsor delle iniziative: promuovere il networking tra colleghi con un patrimonio condiviso, organizzare eventi di persona e online su argomenti di interesse per la comunità scientifica e di ricerca, valorizzare il talento soprattutto di ricercatori all’inizio della carriera, collaborare con le istituzioni locali su programmi sinergici, assegnare premi e borse di studio. Ogni anno la Fondazione premia i risultati conseguiti dai ricercatori italiani in Nord America con riconoscimenti quali gli Issnaf Young Investigator Awards per i ricercatori più capaci e meritevoli all’inizio della loro carriera in sei discipline diverse e l’Issnaf Lifetime Achievement Award, che riconosce personalità d’eccezione di origine italiana che hanno dato un contributo significativo alla ricerca, alla leadership e al tutoraggio negli Usa. La consegna avviene durante un evento speciale all’Ambasciata a Washington, sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica italiana. I giovani ricercatori possono candidare autonomamente i propri lavori: nel 2023 ci sono stati 7 vincitori (un premio è andato ex aequo) di cui 4 donne. «La rappresentanza di genere è un traguardo della Fondazione e un motivo di orgoglio in più per me come Presidente, ci tengo a promuovere l’inclusione nel corso del mio mandato». Oggi l’Issnaf collega più di 3600 studiosi, ricercatori e tecnologi in Nord America. «Dare visibilità al loro lavoro attraverso i premi è uno dei nostri obiettivi ma non il solo». Per l’ Ingegner Zuffada, «;bisogna allargare la platea di candidati alle donne. Per esempio, il riconoscimento alla carriera (Lifetime Achievement Award), premio arrivato alla decima edizione, soltanto due volte è stato assegnato a una scienziata».
Per uno studente italiano, una formazione che comprenda esperienze negli Stati Uniti è un percorso desiderato anche se pieno di ostacoli, che spaziano dai fondi limitati degli Atenei italiani all’alto costo della vita nelle grandi metropoli a stelle e strisce. Però, «tale esperienza apre la mentalità degli studenti, ed è molto utile all’Italia nella formazione delle future generazioni». Ed è così, racconta la Presidente, «che facciamo da tramite, grazie ai nostri membri, per agevolare l’accesso di studenti italiani a ricercatori e docenti in Usa che forniscano l’ospitalità per esperienze di ricerca. Attualmente abbiamo accordi con due università italiane: nel 2023, venticinque studenti dell’Università di Pisa e cinque del Politecnico di Torino sono arrivati in varie università americane per periodi di mobilità di qualche mese». Sulla base del successo di questi due accordi, l’Issnaf ha ottenuto dal MUR, il ministero dell’Università e la Ricerca, che si occupa dell’internazionalizzazione delle Università, finanziamenti per sviluppare nel 2024-25 infrastrutture informatiche comprendenti una banca dati di ‘offerte di disponibilità in Nord America’ per supportare i programmi di internazionalizzazione degli Atenei italiani, agevolando docenti e studenti a scoprire opportunità di accesso.
I consigli di Cinzia Zuffada
«Bisogna coinvolgere più università, fare rete, e scalare la nostra attività; siamo pronti a dare una mano con l’adesione di più ricercatori, a mettere a disposizione la nostra esperienza. Vogliamo stimolare collaborazioni di ricerca tra i nostri Paesi». Cosa consigliare agli studenti italiani interessati ad un’esperienza nel Nord America? «Spesso gli studenti non sanno da dove cominciare, perché non conoscono nessuno negli Usa. Un primo passo è quello di trovare un mentor con cui confrontarsi e capire meglio come orientare il loro percorso. Issnaf ha messo a punto un programma di mentoring per i nostri membri, dove quelli con maggior esperienza si mettono a disposizione per aiutare i più giovani ad integrarsi nella nostra realtà. Il nostro programma di mentoring è accessibile anche a studenti in Italia». Siete incuriositi, interessati? Per informazioni bisogna consultare il nel sito istituzionale Issnaf (Issnaf.org), dove sono disponibili video e guide dedicati. In linea generale, «ci sono tanti modi per formarsi: primo fra tutti informarsi. E poi guardare oltre i propri orizzonti, partecipare a congressi, visitare e conoscere attività e docenti nelle varie università – a cominciare dalla propria». Trovare una buona strada con un mentoring anche se impegnativo è un privilegio perché «dà occasione di incontrare persone che ricoprono ruoli di altissimo valore, pronte a condividere la propria esperienza», ricorda la Presidente dell’Issnaf. «Soprattutto per le donne. Al JPL della Nasa mi sono spesso occupata di come valorizzare i contributi femminili, ed è chiaro che i mentor possono aiutare le donne anche a diventare più sicure di sé e far conoscere così il proprio merito agli altri, ed è esattamente a questo riconoscimento del merito che punta l’Issnaf».