Nel 2019 la legge sulla sovranità della rete. Nel 2021 il test su larga scala
Alcuni mesi fa, su The Conversation, si leggeva di un piano in rapido avanzamento di Mosca: il governo vuole costruire un internet sovrano. In buona sostanza la Russia, stando agli esperti, ha da tempo in programma un percorso di autosufficienza per quanto riguarda la navigazione in rete, che le consentirebbe di avere il proprio web, libero ovviamente da presunte influenze occidentali e attori esterni. In un momento simile, con le sanzioni economiche e la totalità delle Big Tech (da Google e Apple in giù) che hanno chiuso i rubinetti di servizi e prodotti in Russia, si torna a parlare della questione. Come si legge in un tweet di NEXTA, la Russia avrebbe avviato le procedure per la disconnessione dall’internet globale. La stampa riferisce che la data da tenere d’occhio sarebbe venerdì 11 marzo, ovvero l’ultimo giorno disponibile per trasferire tutti i server e domini in Russia.
#Russia began active preparations for disconnection from the global Internet
No later than March 11, all servers and domains must be transferred to the #Russian zone. In addition, detailed data on the network infrastructure of the sites is being collected. pic.twitter.com/wOCdRqOJej
— NEXTA (@nexta_tv) March 6, 2022
Nell’estate del 2021 Reuters riportava di un test andato a buon fine – tenutosi tra il 15 giugno e il 15 luglio – in cui Mosca avrebbe coinvolto tutte le società di telecomunicazioni del paese in un processo di disconnessione da internet. Sono giorni che alcuni analisti suggeriscono che l‘isolamento internazionale sia stato in buona parte previsto da Putin. Ne scriveva Quartz: nel 2019 il leader russo firmava una legge sull’internet sovrano che, oltre a dare più controllo al Cremlino sui contenuti diffusi online, consente al governo di reagire a minacce esterne. Linkiamo qui sotto una lunga diretta pubblicata sul canale di Matteo Flora, hacker ed esperto di comunicazione di crisi, in cui si è trattato anche di questo argomento.
Riprendiamo ora le parole di uno dei consiglieri di Putin, pronunciate diversi anni fa proprio sul tema dell’internet russo. «Stiamo parlando della protezione delle infrastrutture critiche, che dovrebbero essere situate nel territorio della Russia – spiegava nel 2016 German Klimenko, l’ex consigliere per internet di Vladimir Putin -. C’è un’alta probabilità di spostamenti tettonici nelle nostre relazioni con l’Occidente. Pertanto, il nostro compito è quello di regolare il segmento russo di internet per proteggerlo da tali scenari». A leggere anche il Washington Post, sembra che i piani di Mosca siano il frutto di un lavoro in corso da anni.