«Quando pensiamo all’intelligenza artificiale, molti di noi la associano alla generativa: quella che puoi vedere in un chatbot o che ti permette di creare immagini, testi o video da un prompt. Un’intelligenza artificiale che molti hanno probabilmente già sperimentato in qualche modo nella vita quotidiana. Ma l’AI può fare molto di più. La fase che stiamo vivendo è estremamente entusiasmante e ci sta dando l’opportunità di accelerare le scoperte scientifiche in vari campi come la biologia, la chimica, la fisica e le scienze della terra. L’AI sta andando oltre quello che pensiamo per affrontare le complesse sfide del nostro tempo». Sfatare luoghi comuni, andando oltre pregiudizi e visioni limitate. In fondo è ciò che porta avanti nel lavoro di tutti i giorni Anna Koivuniemi, alla guida del Google DeepMind’s Impact Accelerator. Questa struttura mira ad accelerare l’impatto sociale delle tecnologie e delle competenze che le orientano a beneficio della comunità. Non a caso quest’anno i premi Nobel per la chimica sono andati proprio ai membri della struttura guidata da Koivuniemi, insigniti per il lavoro sulle previsioni delle strutture proteiche tramite l’intelligenza artificiale.
Ma sfatare luoghi comuni significa pure pensare fuori dagli schermi rispetto ai profili professionali che oggi lavorano in DeepMind. «Il nostro team di ricerca include centinaia di ricercatori che esplorano come risolvere le proprietà che sfuggono agli attuali sistemi di intelligenza artificiale come memoria, pianificazione, ragionamento, fondamento e fattualità. Dobbiamo essere in grado di fornire prodotti e scoperte scientifiche utili per migliorare la vita di miliardi di persone. Così la squadra è composta da ricercatori multidisciplinari. Accanto agli esperti di AI abbiamo figure di fama mondiale che lavorano nei nostri progetti e che spaziano dalla biologia alle scienze dei materiali. Abbiamo anche esperti in etica e in filosofia. Si tratta di persone che esaminano benefici e rischi nel breve e nel lungo termine. Insomma, il nostro lavoro è interdisciplinare e lo si può vedere dall’ampiezza dei profili», dice Koivuniemi. Tecnologie e persone: se nella teoria il dibattito spesso provinciale non si schioda da questi due concetti in costante e difficile equilibrio, nella pratica l’AI sta già ridefinendo i confini con le attività umane. «L’intelligenza artificiale sta già migliorando la capacità umana di risolvere le sfide complesse. Ha imparato a gestire enormi quantità di dati, trovando modelli e interdipendenze e prevedendo cose che ci aiutano a fare progressi incredibili in poco tempo. L’intelligenza artificiale viene utilizzata per accelerare la scoperta di nuovi cristalli, per capire la struttura esatta di una proteina e per aiutare con pratiche complesse come le previsioni del tempo», dice Koivuniemi.
«L’intelligenza artificiale sta già migliorando la capacità umana di risolvere le sfide complesse»
In che modo si stanno rivoluzionando i settori industriali con l’AI?
L’intelligenza artificiale sta ripensando il settore sanitario accelerando lo sviluppo di farmaci per malattie come la malaria e aiutando nella scoperta di soluzioni contro il cancro. In agricoltura abbiamo identificato le proteine di difesa per le coltivazioni dei pomodori, migliorando resa e resilienza. Nella scienza dei materiali l’intelligenza artificiale ha scoperto milioni di nuovi cristalli che possono essere utilizzati per sviluppare nuovi materiali, tra cui potenziali conduttori agli ioni di litio per batterie ricaricabili più efficienti. Inoltre i modelli di AI stanno contribuendo ai progressi dell’energia pulita controllando il plasma nei reattori a fusione e prevedendo la domanda e l’offerta della rete elettrica.
Come può aiutare l’AI rispetto alle sfide ambientali legate al cambiamento climatico?
Per affrontare le sfide ambientali abbiamo GraphCast, un modello di AI che fornisce previsioni meteorologiche fino a dieci giorni in anticipo con una precisione notevole, consentendo avvisi tempestivi per eventi meteorologici anche estremi.
Nei vostri laboratori con quali strumenti si studiano queste nuove frontiere?
In Google DeepMind esaminiamo in che modo le tecnologie possano apportare benefici all’umanità, oltre ai prodotti Google. E partiamo dall’adozione e dall’accesso di tecnologie di intelligenza artificiale di grande impatto. Per molti la scienza può sembrare lontana rispetto alla vita quotidiana delle persone, ma non è mai stata così vicina a noi come oggi.
«Per molti la scienza può sembrare lontana rispetto alla vita quotidiana delle persone, ma non è mai stata così vicina a noi come oggi»
C’è una parola che ricorre spesso nelle sue interviste ed è responsabilità
Il nostro sviluppo e la nostra distribuzione dell’intelligenza artificiale sono guidati da un rigoroso processo end-to-end incentrato su responsabilità e sicurezza. Abbiamo esperti che valutano i modelli e sviluppano pratiche. Valutiamo i potenziali rischi e ci affidiamo anche guide esterne.
A proposito di guide, lei più volte ha ringraziato la sua insegnante di matematica che le ha fatto individuare il suo talento
Io devo molto alla mia insegnante di matematica. I professori svolgono un ruolo importante nello stimolare l’interesse delle bambine e dei bambini per le materie Stem, rendendole divertenti e rilevanti. Noi abbiamo lanciato un programma educativo chiamato Experience AI che offre risorse all’avanguardia sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico per insegnanti e studenti di età compresa tra 11 e 14 anni. L’importante è stimolare sin da piccoli la passione per la tecnologia.