Sono circa dieci anni che le difese di Israele contano sulle capacità tecnologiche di Iron Dome. La cupola di ferro è un insieme di tecnologie studiate per intercettare e distruggere razzi e proiettili di artiglieria a corto raggio, lanciati verso aree popolate. È considerato uno dei sistemi di difesa più efficaci al mondo per contrastare minacce aeree a bassa quota.
Come si legge sul Corriere della Sera nell’attacco delle scorse ore orchestrato dall’Iran, in risposta all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, non è stato tanto Iron Dome a fare la differenza, quanto Arrow, sistema realizzato in collaborazione con Boieng, che tramite radar è in grado di intercettare vettori balistici oltre l’atmosfera.
Quanto costa Iron Dome
L’efficacia di Iron Dome – sviluppato grazie a fondi USA insieme all’Israel Aerospace Industries e all’azienda Rafael – non deriva soltanto dalla capacità di intercettare gli attacchi, ma anche dal fatto che è installato su batterie mobili. Dunque garantisce flessibilità. Secondo Israele se non esistesse una tecnologia simile, il Paese sarebbe stato già stato distrutto dai missili nemici. Per quanto efficace il giornalista Guido Olimpo, esperto di faccende militari, sostiene che la propaganda di Tel Aviv abbia puntato molto sull’idea dell’infallibilità di questo sistema.
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Le differenze tra Iron Dome e Arrow
Iron Dome, come molte altre tecnologie belliche, costa parecchio: 50mila dollari per intercettare ogni minaccia. Il sistema può difendere un’area di circa 150 chilometri quadrati con ogni batteria, che comprende il radar, il sistema di controllo e i lanciatori. Ogni batteria può contenere fino a 20 intercettori Tamir. Non è progettato per contrastare missili balistici a lungo raggio o aerei da combattimento: in questi casi vengono utilizzati altri sistemi di difesa aerea più sofisticati, come appunto Arrow o il David’s Sling.