Se siete sviluppatori, o se il vostro prodotto o servizio fa affidamento sulla onnipresente piattaforma costituita da milioni di iPhone venduti ogni anno in tutto il mondo, non vi sarà sfuggito che Apple è sul punto di introdurre un cambiamento piuttosto significativo all’architettura di iOS 17.4: il sistema operativo che equipaggia i suoi smartphone si appresta a diventare più “aperto”, in conseguenza alla entrata in vigore in Europa del Digital Markets Act, con tutta una serie di conseguenze molto pratiche di cui abbiamo già parlato su queste pagine. La novità di oggi è che le nuove funzioni sono finalmente disponibili per essere testate, come annunciato da Apple, e che per chi avesse ancora dei dubbi sono disponibili apposite sessioni di formazione con i tecnici di Cupertino.
Le nuove API di iOS 17.4
Ci sono più di 600 nuove funzioni a disposizione degli sviluppatori, che si vanno a sommare alle 200.000 e più API già disponibili per chi crea software per iOS: sono state pensate da Apple per colmare la distanza tra come al momento funziona iPhone e come dovrà farlo da marzo in avanti, nei paesi che fanno parte dell’Unione Europea dove entrerà in vigore il Digital Markets Act (DMA). Non è una questione da poco, vista la mole di telefoni con la mela morsicata che circolano nel Vecchio Continente: sebbene il CFO Luca Maestri tenda a ridimensionare il peso del mercato europeo nel giro d’affari complessivo di Apple, si tratta senza ombra di dubbio di un tassello importante nel mosaico generale.
Chi si occupa di sviluppo su iOS, in ogni caso, ora può metter le mani sulle ultime novità: se ha deciso di aderire alle nuove condizioni per distribuire le proprie app sul mercato europeo adesso ha modo di testare l’aggiornamento di App Store Connect e App Store Connection API (che consentono di modulare la distribuzione su più marketplace, laddove desiderato), così come di validare sul campo i cambiamenti necessari attraverso la distribuzione in beta del nuovo codice tramite TestFlight. Lo stesso vale per i sistemi di pagamento di terze parti, alternativi a quelli Apple, che ora possono essere utilizzati direttamente all’interno delle app se si aderisce alle nuove condizioni d’uso (ma sempre solo nelle versioni anteprima).
A questo si unisce inoltre anche l’opportunità, per chi sviluppa browser, di avviare la sperimentazione sul campo delle nuove opportunità in questo settore. Tramite l’ultima beta di iOS si possono distribuire versioni d’anteprima che siano equipaggiate con un motore diverso da Webkit: Opera ha già annunciato che intende rilasciare un proprio browser arricchito con AI, Chrome potrebbe presto disporre di Blink su iOS (come già avviene su Android), mentre non sappiamo ancora che cosa deciderà Mozilla per Firefox e il suo engine Gecko. Badate bene, non significa che scaricando questi browser ora sul vostro iPhone avrete già modo di testare queste funzioni: per ora è ancora tutto in beta, occorrerà aspettare pazientemente qualche settimana per vederle disponibili al grande pubblico.
Un consulto coi tecnici Apple
Se ancora ci fossero dei dubbi su quale sia la soluzione giusta per il vostro business, e sarebbe comprensibile visto che è abbastanza complicato districarsi attraverso le novità anche a causa di come è stato concepito il DMA, Apple offre un’opportunità in più. Si possono infatti prenotare delle sessioni di consulenza e supporto per approfondire direttamente con gli esperti Apple le modalità di sviluppo di marketplace alternativi su iOS, le nuove modalità di distribuzione e i nuovi sistemi di pagamento, e per approfondire in generale le nuove condizioni d’uso proposte agli sviluppatori.
La portata di queste novità sono ancora tutte da valutare nel quadro generale: nell’ultima beta di iOS 17.4, per esempio, è cambiato drasticamente come funzionano le cosiddette PWA (Progressive Web App) ovvero un modo alternativo di offrire un servizio specifico direttamente sulla schermata home senza passare da browser o dal marketplace. Si tratta, secondo alcune ipotesi, proprio delle nuove funzioni legate a come i browser potranno essere modificati per incorporare motori alternativi su iOS. Forse si tratta di una estrema conseguenza, imprevista, del DMA: prima di trarre conclusioni, però, sarebbe probabilmente meglio attendere che si posi il polverone e che Apple rilasci la versione definitiva di documentazione, API e iOS 17.4, onde evitare di incappare in errori di interpretazione su un software che per il momento è solo cotto per metà.
D’altra parte, l’orientamento di Apple su queste faccende è stato messo in chiaro addirittura da Phil Schiller. Uno dei più celebri dirigenti Apple, con oltre 30 anni di carriera alle spalle a Cupertino, ha rilasciato un’intervista per ribadire la posizione dell’azienda rispetto alle regole che l’Europa sta per imporle: il Digital Markets Act “offre nuove opportunità agli sviluppatori, ma comporta dei nuovi rischi” e quindi a Cupertino intendono fare “tutto quello che possiamo per minimizzare per tutti questi rischi”. Si può essere più o meno inclini ad accettare il punto di vista di Schiller, e di conseguenza di Apple, sulla faccenda: ma all’appello manca ancora l’opinione che conta più di tutte le altre, ovvero quella della Commissione UE, che ci dirà solo nelle prossime settimane se quella seguita dalla Mela sia davvero la strada giusta.