Le valutazioni elevate e la concentrazione del rischio rendono i mercati finanziari suscettibili a bruschi e repentini aggiustamenti, in particolare nei mercati azionari. Lo comunica la Banca centrale europea all’interno del Rapporto sulla stabilità finanziaria. “Mentre i mercati azionari hanno recentemente assorbito rapidamente gli eventi estremi, le vulnerabilità sottostanti li rendono inclini a episodi simili in futuro – viene segnalato – Ci sono segnali che gli investitori potrebbero sottovalutare, così come la probabilità e l’impatto di scenari avversi, come indicato dai premi di rischio azionario a livelli record e dagli spread obbligazionari societari relativamente compressi su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Ma in questo contesto, l’Intelligenza artificiale è una bolla reale?
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L’Intelligenza artificiale va incontro a una bolla?
La concentrazione della capitalizzazione del mercato azionario e degli utili tra una manciata di singoli nomi, in particolare negli Stati Uniti, è aumentata notevolmente negli ultimi anni. “Questa concentrazione tra poche grandi aziende solleva preoccupazioni sulla possibilità di una bolla dei prezzi delle attività correlata all’Intelligenza artificiale – viene sottolineato nel Rapporto – Inoltre, in un contesto di mercati azionari globali profondamente integrati, si evidenzia il rischio di ricadute globali negative, qualora le aspettative di guadagno per queste aziende venissero deluse”. Secondo la BCE c’è, quindi, una maggiore probabilità che sorprese negative, tra cui prospettive di crescita economica in netto deterioramento, improvvisi cambiamenti nelle aspettative di politica monetaria o un’ulteriore escalation di conflitti geopolitici in corso, possano “innescare bruschi cambiamenti nel sentiment degli investitori, con conseguenti ricadute su tutte le classi di attività”.
La mancanza di liquidità
Francoforte mette anche in guardia sul fatto che esposizioni concentrate, disallineamenti di liquidità e leva finanziaria elevata in alcune parti del settore dell’intermediazione finanziaria non bancaria potrebbero amplificare le dinamiche di mercato avverse. “Date le partecipazioni relativamente basse in attività liquide e i disallineamenti significativi di liquidità in alcuni tipi di fondi di investimento aperti, le carenze di liquidità potrebbero comportare vendite forzate di attività che potrebbero amplificare gli aggiustamenti al ribasso dei prezzi delle attività“, si legge nel documento. Anche la concentrazione nei portafogli azionari, in particolare in alcuni fondi di investimento, a causa della loro esposizione a poche grandi aziende, è aumentata negli ultimi anni, “rendendo i portafogli di investimento più vulnerabili a sorprese negative specifiche per azienda o settore“. .