La Commissione Europea ha dato il via libera agli aiuti di Stato da parte della Polonia per un valore di 1,78 miliardi di euro, risorse che saranno investite per permettere alla società americana Intel di aprire un fabbrica di chip nel Paese. I soldi saranno spalmati tra il 2024 e il 2026. Come si legge sulla stampa l’investimento complessivo dello stabilimento richiederà 5,5 miliardi di euro: lo hanno definito il più grande investimento in Polonia da decenni.
Intel accoglie gli aiuti di Stato. Ma come procede la crisi?
Se è vero che Intel resta uno dei soggetti globali più importanti nel campo dei semiconduttori, su StartupItalia abbiamo anche evidenziato le notizie più recenti che inquadrano una situazione aziendale non proprio rosea: ad agosto la multinazionale ha annunciato i licenziamenti di 17mila dipendenti; il Ceo Pat Gelsinger ha sul tavolo pronta una proposta di radicale spendig review per affrontare la crisi in corso.
La capitalizzazione al momento si attesta a 82,7 miliardi di dollari (a fine 2023 era di 211 miliardi di dollari). A giugno scorso la società ha sospeso l’espansione dei propri stabilimenti in Israele, dove c’è in ballo un investimento da 15 miliardi di dollari. Sempre in Israele ha poi chiuso il proprio acceleratore di startup. Il ricorso agli aiuti di Stato potrebbe senz’altro favorire le attività della società americana in Polonia. L’Europa, d’altra parte, ha un contesto industriale che non può contare ancora su un’autonomia rispetto a numerose tecnologie, chip in primis.