Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
Quale impatto avrà la GenAI sull’economia?
L’impatto della GenAI sull’economia dipenderà dalla velocità e intensità di adozione. L’AI è stata adottata dalle persone molto più velocemente delle precedenti tecnologie come PC o Internet. Secondo una recente ricerca, ad agosto il 39% della popolazione americana tra i 18-e 64 anni ha dichiarato di utilizzare l’AI mentre più del 24% dei lavoratori la usa almeno una volta a settimana e il 10% tutti i giorni. Questo perchè è una “general purpose technology”, ossia una tecnologia generalista che può essere usata per molte attività a lavoro così come a casa. E se la killer application dell’AI andasse ricercata fuori dall’ambiente del lavoro? E’ una tecnologia molto economica che viene adottare anche a casa, al contrario dei computer che negli anni ’90, fuori dall’ambiente lavorativo, erano considerati un bene di lusso. Mentre al lavoro l’AI viene usata per compiti amministrativi, traduzioni, riassunti di documenti, fuori dal lavoro le persone la usano per molti più compiti. Viene utilizzata per fare tutoring e education, per intrattenimento, ricette, sport, supporto nelle organizzazioni di attività sociali, e anche nel miglioramento della casa.
Perchè il Governo USA vorrebbe “smembrare” Google?
Il Governo statunitense sta valutando la possibilità di “smembrare” Google per porre fine al suo monopolio. Ad agosto scorso, i procuratori federali hanno vinto una causa storica che definiva Google come monopolista, ma i rimedi che potrebbero essere imposti a Google sono sia comportamentali sia strutturali e potrebbe essere richiesto di non utilizzare più servizi come il browser Chrome, l’app store Play e il sistema operativo Android che, a oggi, danno alla bigtech un enorme vantaggio sui concorrenti. Ma fino a che punto il governo statunitense è disposto a spingersi per spostare l’equilibrio di potere nel settore tecnologico? Il caso Google potrebbe essere la più grande vittoria antitrust per il Department of Justice (DoJ) americano da quando, 24 anni fa, un giudice ordinò lo scioglimento di Microsoft per aver eliminato illegalmente la concorrenza. Tuttavia, quella sentenza fu annullata un anno dopo. Il processo Google potrebbe richiedere anni mentre le bigtech potrebbero dover diventare medium tech, i rivali di Google stanno continuando a raccogliere cifre da capogiro per l’AI.
Startup cinesi e AI, quali orizzonti ci aspettano?
Le startup cinesi che si occupano di AI stanno entrando prepotentemente nel mercato cinese. MiniMax, con sede a Shanghai e sostenuta da HongShan, Alibaba e Tencent, ha dichiarato agli investitori che quest’anno realizzerà vendite per circa 70 milioni di dollari. ByteDance, proprietaria di TikTok, ha lanciato una serie di app di intelligenza artificiale all’estero e nell’ultimo anno e ha integrato funzioni di intelligenza artificiale nelle sue app esistenti, come l’app di editing fotografico Hypic. Ma la Cina ha un vantaggio competitivo nel lancio di prodotti come i chatbot? Potrebbe averlo su quei prodotti che richiedono meno risorse di calcolo perché vengono addestrati su quantità di dati inferiori rispetto ai chatbot di produttività. Il lancio dei prodotti all’estero evidenzia anche le sfide che le startup cinesi di AI devono affrontare nel loro mercato interno per generare entrate. Le startup devono pagare elevati costi di calcolo associati all’addestramento dei modelli in un momento in cui il ritmo della raccolta di fondi si è allentato dopo la frenesia dell’anno scorso.
Meta e i nuovi modelli di AI
Meta presenterà modelli di intelligenza artificiale in grado di generare video realistici a partire da istruzioni testuali. In concorrenza con le offerte di OpenAI e Runway per registi e creatori di contenuti, Meta ha presentato MovieGen, che si basa su modelli di narrazione che possono essere utilizzati per una serie di attività, come la generazione di video fino a 16 secondi, il montaggio di video, l’abbinamento di suoni a video e la personalizzazione di video con immagini specifiche. Ma registi e artisti testeranno prima sui social e poi a Hollywood la capacità dell’AI di generare video? Sebbene Meta abbia pubblicato venerdì alcuni esempi di video generati dai suoi modelli, ha dichiarato di non prevedere l’integrazione dei modelli nelle sue piattaforme per gli utenti prima del prossimo anno. Runway, una startup di generazione di video di intelligenza artificiale, ha firmato il mese scorso un accordo con la società di intrattenimento Lionsgate per addestrare un modello personalizzato sulla sua libreria di film, tra cui Twilight e The Hunger Games. Meta ha dichiarato che metterà un watermark su tutti i video generati dal modello per evitare problemi di copyright e di deepfake.