Il governo giapponese ha eliminato le oltre mille leggi che imponevano l’uso dei floppy disk nella pubblica amministrazione, rallentando, di fatto, la burocrazia. Sebbene nella maggior parte degli Stati del mondo il buon vecchio floppy sia sparito dalla circolazione da anni, in Giappone, a sorpresa, circolava ancora nelle sedi istituzionali, nonostante le innovazioni tecnologiche dei successivi decenni.
Leggi anche: Astro fuori produzione: perché il robot di Amazon per le PMI non ha funzionato?
Il ministero contro i floppy disk
Il ministro degli Affari digitali del Giappone, Taro Kono, ha annunciato che il governo giapponese ha eliminato le oltre mille leggi che imponevano ancora l’uso dell'”antico” strumento per svolgere una serie di funzioni burocratiche. Questo tipo di supporto per l’archiviazione di memoria digitale era utilizzato soprattutto tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta e la stessa Sony, una delle ultime aziende che li produceva, ne ha interrotto la produzione nel 2011. Già lo scorso anno, su X, il ministro aveva annunciato che avrebbe «dichiarato guerra» all’uso di questi dispositivi, oltre a CD, carta e fax, ormai superati, per passare a quelli più moderni.
Dove giravano ancora i floppy disk
L’Agenzia Digitale, una commissione incaricata dal ministero giapponese della transizione digitale, ha eliminato tutti i 1.034 regolamenti che disciplinavano l’uso dei floppy disk, ad eccezione di una norma che riguardava il riciclo di automobili. Si stima che fossero circa 1.900 i servizi amministrativi che prevedevano di usare supporti come fax e carta per fare richieste di vario tipo oppure per archiviare i documenti.