Il frontman 63enne del programma, noto per il suo cinismo e l’ironia sferzante, appende il volante al chiodo: «Sono inadatto, grasso e vecchio»
The Grand Tour, il popolare programma automobilistico di Amazon Prime, figlio illegittimo della trasmissione britannica Top Gear, con cui ha condiviso i tre amatissimi conduttori – Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond – è giunto a fine corsa. Se ne parlava da parecchio, anche perché il frontman dei tre aveva già speso in merito alla prosecuzione dello show parole inequivocabili, ma molti speravano che i produttori e i suoi compagni di viaggio storici riuscissero a fargli cambiare idea. Invece a quanto pare Jeremy Clarkson continuerà la sua collaborazione con Amazon solo attraverso il programma Clarkson’s Farm (noto in Italia come La fattoria Clarkson), che gli consente di starsene comodamente a casa.
Jeremy Clarkson abbandona Grand Tour
E proprio la comodità insita nel concept dell’altra serie che il giornalista britannico continuerà a girare sembra essere ciò che mancava a Grand Tour che, lamenta Clarkson, era diventata troppo faticosa con puntate «immensamente fisiche». Soprattutto, ha ironizzato in una intervista al londinese Times, quando «sei inadatto, grasso e vecchio». Gli speciali che saranno trasmessi su Prime nel 2024, in Mauritania e Zimbabwe, che Clarkson, May e Hammond hanno girato nella seconda metà dello scorso anno saranno dunque gli ultimi due della serie e sembrano aver convinto il corpulento conduttore ad appendere il volante al chiodo: «non ci sono hotel se ti trovi a percorrere il deserto africano», ha detto in merito. «Ho guidato le auto più in alto di chiunque altro – le parole che il 63enne Clarkson ha apposto come epitaffio alla serie Grand Tour – e più a nord di chiunque altro. Abbiamo fatto tutto ciò che puoi fare con un’auto. Quando ci siamo riuniti per decidere cosa fare dopo, le persone hanno semplicemente alzato le braccia in aria». Ha così fine quel sodalizio iniziato per puro caso, a seguito della cacciata di Clarkson dalla BBC dopo le ennesime intemperanze del giornalista tv.
Da Top Gear a Grand Tour
L’irriverenza dei tre, firma del programma, si rintracciava nelle numerose stilettate fatte nei confronti del loro vecchio show (a iniziare dal nome, che presenta le stesse iniziali, ma invertite) e del modo in cui avevano deciso di immortalare il loro approdo sulla streaming tv dell’ecommerce americano, con Clarkson che, lasciati gli studi della BBC in una piovosa e cupa Londra, saliva su una rombante auto americana e si lanciava tra i colori caldi e avvolgenti del deserto statunitense.
Ma la necessità di strafare, di spingersi sempre un po’ più in là, aveva ridotto Grand Tour a una sorta di macchietta delle serie più belle di Top Gear, tanto che la formula del programma era stata rivista più volte in corso d’opera, eliminando prima la partecipazione delle stelle del cinema e della televisione, altra caratteristica presa di peso dal programma originale, quindi la presenza in studio e la sua serialità (con Clarkson che continuava a chiudere ogni puntata augurando la buonanotte, indifferente al fatto di essere su una piattaforma in streaming priva di palinsesto e orari) a favore di alcuni special annuali in giro per il mondo.
Già tra la fine del 2022 e il 2023 Clarkson, che ha intrapreso una crociata personale contro le vetture elettriche, aveva rivelato alla stampa di essere stanco di testare le automobili e ancora di più del concept di Grand Tour. In una recente intervista su ciò che non funziona più nella formula di Top Gear (recentemente sospeso dalla BBC dopo il grave incidente in cui è rimasto coinvolto Freddie Flintoff, uno dei presentatori della trasmissione), anche James May ha espresso parole simili a quelle del suo collega, lasciando intendere che oramai fosse già stato fatto tutto e non ci fosse altro da provare e sperimentare. Quanto al futuro in trasmissioni automobilistiche in compagnia dei suoi compagni storici aveva semplicemente chiosato: «L’ho fatto per più di 20 anni e non penso nessuno di noi avesse pensato che saremmo durati così a lungo». Difficilmente quindi il programma andrà avanti con Richard Hammond e May, che avevano abbandonato la BBC proprio per seguire Clarkson in questa nuova avventura.