Tra 7 giorni il nuovo sistema operativo Microsoft farà il suo debutto. Anche per questo, a Redmond hanno deciso di rinnovare l’offerta di laptop e smartphone di casa
Manca una settimana al rilascio di Windows 11, nuova versione del sistema operativo storico di casa Microsoft che quest’anno porterà in dote evidenti cambiamenti sotto il profilo della grafica e dell’impostazione dell’interfaccia che lo renderanno più moderno e funzionale su più tipi di device. Il 5 ottobre è la data da segnare sul calendario, con l’aggiornamento che si potrà scaricare sul proprio PC dotato di Windows 10 per passare alla nuova versione (previa verifica delle caratteristiche del proprio computer): oppure, e su questo punta Microsoft, potreste semplicemente decidere di comprarvi un nuovo PC. E perché magari non investire in un bel laptop sviluppato dagli stessi autori del sistema operativo che monta? Ecco dunque serviti nuovi Surface Pro 8, Surface Go 3 e pure una nuova versione dello smartphone Surface Duo 2. E c’è anche una novità, chiamata Surface Laptop Studio.
I nuovi Surface 2-in-1
Cominciamo dalla tradizione: giunto alla sua ottava incarnazione, il Surface Pro non ha quasi bisogno di presentazioni. Confermata tutta l’impostazione tecnica ed estetica, ci sono le inevitabili evoluzioni della specie: processori Core di Intel di 11a generazione (con il comodo supporto a Thunderbolt 4), cornici dello schermo ridotte, supporto kickstand posteriore che consente di usare il device come tablet o come un laptop grazie all’angolazione variabile, ovviamente peso piuma inferiore ai 900 grammi. Il Surface Pro è un ottimo dispositivo anche l’uso professionale, visto che garantisce ottima autonomia e lo schermo è da sempre un punto di forza dell’offerta: c’è anche una nuova Surface Pen, ora più sottile e infatti denominata Slim Pen 2, e la tastiera esterna che si trasforma in cover per il display (e che ora ha spazio per ospitare lo stilo) non aggiunge molto peso o spessore.
Se uno schermo da 13 pollici per voi è comunque troppo, allora il Surface Go da 10 pollici è quel che fa per voi: a dirla tutta la versione 3 appena presentata non cambia quasi nulla sul piano dell’estetica e del design. Però anche qui ci sono nuovi processori, che dovrebbero garantire una bella iniezione di cavalli per quanto attiene le performance, trattandosi in alcune versioni di Core i3 di decima generazione intel (ma costa decisamente meno la versione meno performante con Pentium Gold: e con la differenza sempre più esigua in dimensioni tra Pro e Go, chi ce lo fa fare di prendere quest’ultimo?). Il Go è un dispositivo pensato più per un pubblico al primo PC, per gli studenti magari, che fa della sua semplicità (monta di default Windows S, che però può trasformarsi in Home con un paio di clic) la sua arma vincente.
C’è anche un Surface Pro X nuovo di cui parlare (o di cui non parlare, decidete voi): ricordiamo che si tratta dell’equivalente del Pro ma con a bordo processore ARM, che con Windows 11 riceverà (tramite emulazione) maggiore compatibilità con una quantità maggiore di app. C’è da evidenziare il lancio di una versione “solo WiFi” per questo device, senza LTE: il vero vantaggio del prodotto però è proprio l’autonomia infinita per il massimo nomadismo, dunque forse perde un po’ del proprio appeal in questo senso. Tutti questi nuovi prodotti, comunque, arriveranno nei prossimi giorni a cavallo del lancio di Windows 11: purtroppo il Pro 8 non sarà immediatamente disponibile per l’Italia (negli USA parte da 1.099 dollari), mentre il Go 3 parte da 449 euro e sarà disponibile anche nella versione Intel Core i3 (raccomandabile) a 699 euro.
Laptop Studio, la specie si evolve
A Redmond devono aver pensato: ok, abbiamo inventato i 2-in-1 e cambiato per sempre i form-factor dei PC, poi abbiamo lanciato anche la versione laptop dello stesso prodotto. E se adesso non mettessimo assieme il meglio delle due? Ecco a voi il Laptop Studio: in pratica è un laptop che però all’occorrenza può variare l’angolazione per diventare un display per fruire di contenuti o un touch panel per disegnare – con alle spalle un PC vero e proprio, non un semplice tablet.
Microsoft ha fatto le cose in grande: dentro il consueto chassis di lega leggera ha infilato un processore Intel Core 11a generazione (parliamo delle CPU H35, quindi c’è ampio margine per avere abbastanza potenza a disposizione) e una RTX3050Ti di Nvidia, in pratica ha realizzato un bel PC su misura delle esigenze del creator medio. Lo schermo è un 14 pollici con risoluzione 2400×1600, refresh a 120Hz e certificazione Dolby Vision: supporta ovviamente la Surface Pen Slim 2 (ha pure lo scomparto integrato per stivarla e ricaricarla). Volendo dirla tutta, gli manca solo un lettore di schede SD per essere la macchina ideale: per il resto ha veramente tutto quanto si potrebbe chiedere, e per ora non ha neppure un prezzo eccessivo (2.099 dollari la versione Core i7 con la Geforce RTX: è questa la versione da guardare).
Ormai è evidente cosa stia cercando di fare Microsoft con i Surface, chiaro lo è in effetti dal giorno del debutto di questi prodotti: creare uno spazio di manovra per il settore, mostrare che cosa si può fare se non si fanno compromessi di alcun genere nel design di una macchina, lavorando per offrire al pubblico esattamente ciò di cui ha davvero bisogno. Se volete è l’esatto opposto di quanto fa Apple: a Cupertino decidono cosa ci occorre e ce lo mettono a disposizione, e non c’è spazio per discutere sulla direzione che prende lo sviluppo del prodotto, mentre a Redmond fanno esattamente l’opposto. In entrambi i casi i risultati sono eccellenti: alla fine si tratta solo di scegliere quale preferiamo, ma in un certo senso questo Laptop Studio è tutto quanto un MacBook Pro avrebbe dovuto essere e non sarà mai (a meno che non decidiate che un iPad Pro M1 sia il nuovo MacBook Pro).
Finalmente un Windows Phone come si deve
Il lancio del Surface Duo, avvenuto lo scorso anno, aveva fatto storcere qualche naso: idea interessante quella dei due schermi affiancati, del tipo affidabile tradizionale e non flessibili, ma con un contorno di specifiche tecniche discutibile. Soprattutto il comparto multimediale pareva un po’ deboluccio. Microsoft ha fatto tesoro della lezione, e il Surface Duo 2 (argh) è decisamente un passo in avanti: da noi sarà ancora riservato ai professionisti e le aziende, ma sembra decisamente una conferma che a Redmond stanno andando nella giusta direzione.
Di cosa stiamo parlando: uno smartphone in formato “libretto”, quindi con due schermi che si aprono su una cerniera centrale un po’ come farebbe lo Z Fold 3 di Samsung, con sotto il cofano un bello Snapdragon 888 di Qualcomm e 8GB di RAM. Decisamente migliorata la fotocamera: ora è tripla, con una 12 megapixel principale, 16 megapixel ultrawide, 12 megapixel per lo zoom 2x e una selfie-cam da 12 megapixel. Naturalmente monta Android, ma con un’interfaccia personalizzata e sviluppata da Microsoft per sfruttare al massimo il doppio schermo: supporta lo stilo per l’inserimento del testo e il disegno (Surface Slim Pen 2, rieccola!), ha una modalità multitasking molto interessante, ovviamente funziona alla grande in contesti lavorativi perché chi meglio di Microsoft sa come far andare alla grande Office su un telefono?
Il telefono in questione quest’anno è anche 5G (e ci mancherebbe: ma era uno dei limiti del primo modello), la batteria promette di essere all’altezza delle aspettative e sulla carta costa anche meno della concorrenza col display flessibile. Si parla di 1.499 dollari negli USA, da noi ripetiamo sarà disponibile solo nel programma per le aziende allestito da Microsoft per la fornitura hardware, ma le premesse sono buone: in più, Microsoft sta lavorando alacremente per integrare al massimo i dispositivi Android con Windows, qualcosa si è intravisto già nella cerimonia di lancio di questi prodotti. Per i dettagli bisognerà attendere ancora qualche settimana.
Tutto ciò premesso, c’è una conclusione soltanto da trarre da tutte queste novità: percorrendo un sentiero completamente diverso da quello di Apple, Microsoft sta giungendo alfine a un risultato analogo. Ovvero la compenetrazione sempre più profonda tra hardware e software, per consentire la creazione di prodotti sempre più efficienti e poliedrici all’altezza delle aspettative dei clienti. Il risultato non è ancora raffinato come quello di Apple, e ci sono delle significative differenze nell’approccio: ma la strada sembra molto interessante, e sembra anche che l’influsso di Redmond sui design e le soluzioni adottate dagli altri produttori di PC sia decisamente positivo.